Cuneo – “Prolungate i portici all’inizio di corso Francia, dalla costruzione bianca, all’angolo con corso Gramsci, fino al complesso Pegaso, dove inizia l’ultimo tratto”. La richiesta arriva da un gruppo di residenti e di commercianti della prima parte di corso Francia subito dopo piazza della Costituzione. “Alcuni di noi – spiega una portavoce – abitano qui dal 1986 e già 35 anni fa era stato loro promesso, dall’amministrazione comunale, che la costruzione dei portici sarebbe proseguita davanti alle loro abitazioni (i palazzi rossi all’imbocco di corso Francia, ndr). A chi abita o lavora nel complesso Pegaso era stata detta, all’inizio degli anni 2000, la stessa cosa dalla ditta costruttrice che avrebbe preso accordi in questi termini con il Comune. Il tratto, invece, è ghiacciato in inverno e troppo assolato in estate, dato che non c’è neanche un albero. Sembra quasi abbandonato e molti cuneesi quasi non conoscono questa zona della città, perché si fermano in piazza della Costituzione, dove finiscono i portici, oppure rinunciano a salire qui per quel tratto sconnesso e senza coperture”.
I portici, per Cuneo, sono un patrimonio unico. Si estendono per circa 8 km e molti sono stati costruiti nel Medioevo. Le arcate solenni sono ben conservate, come in poche altre città italiane, tant’è che il regista Pupi Avati, nel 2008, aveva scelto Cuneo come set per girare le riprese esterne del film “Gli amici del bar Margherita” perché i portici del capoluogo della Granda gli ricordavano quelli della “sua Bologna” degli anni ’50. “Sarebbe importante – concludono i residenti e commercianti di corso Francia -, soprattutto ora che l’amministrazione comunale sta lavorando al grande e importante progetto del parco Parri, riuscire a collegare i portici di corso Nizza alta, attraverso piazza della Costituzione, a questo primo tratto di corso Francia, anche per rivitalizzare e dare una nuova dignità alla zona”.