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Lunedì 25 novembre 2024

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Personale insufficiente ma i fondi disponibili non si possono spendere

In provincia di Cuneo i servizi sanitari e la campagna vaccinale a rischio per la carenza di infermieri e medici

La Guida - Personale insufficiente ma i fondi disponibili non si possono spendere

Cuneo – La segreteria della Funzione Pubblica CGIL di Cuneo evidenzia come all’aumentare del numero di persone vaccinate e da vaccinare non corrisponda un conseguente adeguamento del personale sanitario, un problema di carenza di addetti che interessa gran parte delle Aziende sanitarie piemontesi e in particolare il territorio cuneese, investito dai tanti contagi nelle seconda ondata covid-19, in un lungo periodo in cui è emersa in provincia una pesante carenza di infermieri e medici.

“Esaurite le disponibilità delle varie graduatorie, il personale in forza non è assolutamente sufficiente per continuare a garantire l’ assistenza nei reparti covid ancora aperti, il servizio nelle sempre più diffuse postazioni dedicate alla vaccinazione, il recupero delle lunghissime liste d’attesa per le altre patologie. A questo si è aggiunta una delibera della Giunta Regionale del Piemonte (D.G.R. n.11 – 3150) del 30 aprile scorso che ha  imposto un tetto alla spesa per “prestazioni aggiuntive” , ovvero alle prestazioni volontarie extra orario del personale sanitario, il cui finanziamento dovrebbe essere garantito proprio dalle risorse destinate alle mancate assunzioni. In concreto ci troviamo di fronte ad una pesante limitazione alla spesa di fondi disponibili, che sarebbe sensata se applicata in periodi normali, assolutamente irragionevole in questo momento. Una grave disattenzione burocratica che porterà a ulteriori problematicità destinate ad aumentare le carenze già denunciate e alla obbligata erosione dei fondi contrattuali destinati a finanziare le “indennità” agli operatori dei reparti covid per i mesi relativi al 2021. Occorre che l’Assessorato o la Giunta Regionale autorizzino immediatamente le Aziende Sanitarie a spendere i fondi a  disposizione in prestazioni aggiuntive, così da retribuire le decine di migliaia di ore già sostenute dal personale dell’ASL CN1 nei mesi di marzo, aprile, maggio. Sarebbero al contempo garantite le prestazioni anche nei prossimi mesi, fino al termine dell’emergenza sanitaria o all’auspicabile reperimento del personale necessario”

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