Cuneo – A Cuneo in lista di attesa per interventi chirurgici non oncologici e non urgenti ci sono, tra le diverse specialità, oltre 3.000 interventi rimasti al palo. Per questo il piano presentato in Regione dall’Aso Santa Croce e Carle di azzeramento delle liste entro il prossimo ottobre ha fatto balzare sulla sedia il personale medico che giudica il piano “un azzardo perlomeno avventato”.
“Lasciando da parte quello che è successo in periodo di pandemia – dice Ernesto Principe, che fa parte della segreteria Anaao Assomed oltre che di quella del Santa Croce – vogliamo ricordare che liste di attesa lunghissime esistevano già pre-pandemia e con la forza lavoro che si è addirittura ridotta non si capisce quale possa essere la risorsa messa in campo per risolvere il problema”.
L’unica soluzione sarebbe secondo il sindacato assumere 100 medici di specialità chirurgica, 50 anestesisti e 1.000 infermieri; nel contempo costruire attrezzare e aprire altre 20 sale operatorie e creare i posti letto dove ricoverare gli operati perché nell’ipotesi dei fare 100 interventi chirurgici al giorno per sfoltire le liste si ha bisogno di 200 posti letto. E solo per gli interventi chirurgici. Per la diagnostica e le visite ambulatoriali i calcoli sono ancora più pesanti e le liste ben più lunghe.
“Medici e infermieri – continua Principe – vengono da un periodo difficilissimo; tutti sono stati utilizzati per far fronte all’emergenza e anche snaturati nei loro ruoli e quindi sono stanchi nel fisico e nello spirito. Non è più il caso di tirare la corda ma soprattutto non è il caso di fare promesse che già in partenza si sa di non poter mantenere. Dove sono i medici gli infermieri che servono?”.