Cuneo – I sindacati confederali che nella Granda rappresentano gli operatori dell’edilizia non accettano le ipotesi di “liberalizzazione” dei subappalti e annunciano forme di mobilitazione senza precedenti, se non verrà perseguita una linea di garanzie e di tutele.
“La semplificazione non è sinonimo di deregolamentazione – affermano in una nota congiunta i segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, cioè Salvatore Correnti, Vincenzo Battaglia e Nicola Gagino -, soprattutto quando va a colpire la legalità e la qualità del lavoro. Qualità intesa anche come sicurezza, prevenzione e certezza salariale. Altroché contrasto ai morti sul lavoro, altro che rigenerazione e riqualificazione, innovazione e qualità altro che mobilità sostenibile, se il decreto semplificazioni di cui si sta discutendo in queste ore dovesse prevedere massimo ribasso generalizzato e liberalizzazione dei subappalti, vorrà dire tornare ai peggiori anni Cinquanta, alla giungla nei cantieri, all’apertura agli illeciti, al cottimo e la risposta sarà sin dalle prossime ore mobilitazione immediata, assemblee permanenti in tutti i luoghi di lavoro, iniziative articolate fino allo sciopero generale dell’intera categoria. Come sindacato siamo sempre stati impegnati a proporre semplificazioni e miglioramenti amministrativi e tecnici, perché siamo i primi interessati a creare buona e stabile occupazione, a qualificare imprese e settore ma se il governo pensa di ridurre tutele e diritti a colpi di decreto, si assumerà la responsabilità di una rottura con i lavoratori senza precedenti”.