Cuneo – “Il progetto è nato quattro anni fa – racconta don Carlo “Ocio” Occelli, parroco del Cuore Immacolato di Maria – dall’esigenza di dare lavoro alle persone che abitano nelle case della nostra parrocchia o vengono a chiederci aiuto per pagare spese e bollette. L’orto è una bella opportunità per far ricredere le persone in se stesse. Siamo partiti con le prime colture affidate a persone senzatetto che ospitavamo nelle nostre case. E abbiamo avuto la fortuna di trovare due persone competenti, Chiara Arnaudo e Mario Bignami, che sono entrambi ex agronomi del Corpo forestale. Oltre a lavorare parecchio, seguono anche il percorso biologico, del rispetto della terra e delle diverse colture in base alle stagioni. Il nostro terreno, a Villa Parea, è delle suore Giuseppine che ci hanno concesso un comodato d’uso gratuito. I lavori vengono eseguiti da un bel gruppetto di persone, sono sempre 14-15, in difficoltà per diversi motivi, che ricevono un contributo per le ore di lavoro o che restituiscono, coltivando gli orti, l’aiuto che hanno avuto per vivere nelle case della nostra parrocchia. Le verdure prodotte servono per alimentare le nostre case e, in parte, il centro viveri, dove prepariamo le borse per le famiglie povere. Nel periodo di maggior produzione facciamo un banchetto, due volte alla settimana, in parrocchia, al quale tutti possono venire a prendere i prodotti del nostro orto facendo un’offerta libera”.
Un orto che era partito da 700 metri quadri e ora, terrazzando una riva, è arrivato a 1.200. La produzione è di 5-6 kg a metro quadro e, ogni volta che raccolgono, pesano tutte le varietà di verdura. Partiti da 3.558 kg nel 2017 sono arrivati ai 4.563 dello scorso anno. La novità di quest’anno sono le arnie per l’allevamento delle api e la produzione del miele.