Cuneo – La Provincia aveva annunciato giorni nelle scorse settimane che avrebbe aperto le strade della valle Gesso distrutte dall’alluvione di ottobre, entro fine maggio. Ora, con la stagione estiva alle porte, fa il punto anche sul ripristino della rete escursionistica delle valli alpine cuneesi che significa consentire gli accessi a sentieri e percorsi escursionistici, trekking e percorsi a tappe, rifugi e bivacchi. Oggi è difficile raggiungere la maggior parte dei rifugi in valle Gesso (Federici al Pagarì, rifugio Genova e rifugio Ellena Soria). Tanti gli interventi già eseguiti o in corso, ma tanto resta ancora da fare anche perché la rete escursionistica è crocevia per la Francia, Gta, Vie alpine che rappresentano un importante richiamo turistico anche per cicloamatori appassionati di mountain bike ed e-bike.
Il presidente della Provincia, Borgna ha spiegato oggi lunedì 17 maggio in Provincia a Cuneo: “La Provincia sta proseguendo i lavori di minimo per consentire l’accesso a San Giacomo di Entracque con il consolidamento della pista ad oggi realizzare sulla provinciale 301 Entracque-San Giacomo e sulla sp 239 Sant’Anna Valdieri-Terme di Valdieri. Ci sono tratti a senso unico alternato e i lavori proseguono, ma riusciremo ad aprire entrambe le strade per fine maggio, seppur con dei limiti di portata e di velocità. Prendendo poi atto della difficoltà a reperire fondi per la sistemazione dei sentieri e delle strade comunali oltre le provinciali, pensiamo ad un confronto con la Regione Piemonte per verificare la possibilità di utilizzare parte dei sovraccanoni rivieraschi previsti dalla legge 2020 per le strade bianche allo scopo di supportare l’azione dei parchi e dei comuni”.
Il presidente del Parco Piermario Giordano: “Stiamo lavorando a testa bassa per ripristinare tutti i sentieri di accesso ai rifugi ben consci del fatto che nessuno può rimanere indietro, che la riapertura delle attività è fondamentale per il futuro economico della nostra provincia. In particolare, dobbiamo dare accesso ai pastori che saliranno ai pascoli estivi e a tutti i rifugi che saranno meta preferita di un turismo all’insegna dell’aria aperta. Già l’estate scorsa siamo stati invasi di turisti in seguito all’apertura dopo l’emergenza sanitaria, tante persone che erano abituate ad andare al mare hanno scoperto della montagna. Stiamo svolgendo un ruolo anche sociale, frutto del lavoro passato, ma soprattutto dell’attuale programmazione. Stiamo lavorando in sinergia con Regione, Comuni e soprattutto la Provincia che con il presidente Borgna e i suoi tecnici hanno messo il cuore oltre ostacolo, affrontando con il giusto pragmatismo l’apertura delle strade”.
Il sindaco di Entracque Gianpietro Pepino: “Siamo intervenuti prontamente con le risorse che avevano a disposizione grazie ai fondi Ato dell’acqua e abbiamo speso finora 492 mila euro sia per ripristinare l’accesso al lago delle Rovine verso il rifugio Genova, sia quello a monte di San Giacomo di Entraque verso il rifugio Soria e il Pagarì. I cantieri sono aperti, stiamo lavorando e per metà giugno contiamo di finire il nostro lavoro, poi interverrà anche il Parco sulla sentieristica. Siamo quindi fiduciosi di garantire l’accesso a tutti e tre i rifugi, ma devo dire con la stessa decisione che dopo 7 mesi dall’alluvione non abbiamo ancora visto un centesimo dallo Stato e questo è molto grave”.
All’incontro erano presenti anche il consigliere regionale e vice presidente della Terza Commissione Montagna e Turismo Paolo Bongioanni, il presidente dell’Atl del Cuneese Mauro Bernardi con il consigliere Rocco Pulitanò e il direttore dell’Atl Daniela Salvestrin, il direttore del parco Giuseppe Canavese e i dirigenti della Regione e per la Provincia erano presenti anche gli ingegneri Riccardo Enrici e Simone Nicola, con il capo reparto Giovanni Odasso che si stanno occupando dei lavori di ricostruzione stradale soprattutto in valle Gesso.