Cuneo – Da una parte c’è la corsa alle vaccinazioni ma dall’altra c’è il problema del personale. E quello che c’è non viene pagato con i premi per lo straordinario che è chiamato a fare. La crisi sugli infermieri vaccinatori parte dall’Asl Cn1 ma investe tutto il Piemonte.
La scorsa settimana infatti è stata convocata all’Asl Cn1 una riunione urgente, tra le rappresentanze sindacali e la dirigenza aziendale, in cui è stata comunicata l’impossibilità da parte della stessa azienda di pagare le ore di prestazioni aggiuntive già svolte a partire dal mese di marzo. Ciò perché sarebbe già stato raggiunto il tetto massimo di spesa deciso dalla Regione, pagando le prestazioni aggiuntive dei mesi di gennaio e febbraio che invece sono regolarmente arrivate nella busta paga di marzo e aprile.
A porre l’attenzione sul problema è per primo il Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, che chiede alla Regione un incontro con la massima urgenza per capire quale sia la situazione relativa ai fondi destinati al pagamento delle prestazioni aggiuntive di tutti gli infermieri e professionisti della sanità del Piemonte.
“È urgentissimo che la Regione ci convochi e ci spieghi quale sia la reale situazione relativa ai fondi destinati al pagamento delle prestazioni aggiuntive – spiega il segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri -. Il problema non è solo di Cuneo. Sarebbe gravissimo se i fondi fossero già esauriti visto che è proprio con le prestazioni aggiuntive che si retribuisce l’enorme sforzo messo in campo da tutti noi in questi mesi sia nella lotta al virus, sia nella campagna vaccinale. Vogliamo sapere la reale capacità economica messa in campo e la tempistica dei pagamenti che non può e non deve avere interruzioni. Noi siamo sempre in prima linea nel nostro lavoro con coerenza e determinazione, davvero stentiamo a credere ora che anche per le prestazioni aggiuntive alle parole e agli annunci non seguano i fatti. La coerenza con gli accordi presi ora la pretendiamo anche da chi dirige la sanità. Non è pensabile che si prendano in giro a questo modo i tantissimi colleghi vaccinatori”.