Frassino – Si è concluso il processo a P.G., residente a Frassino, accusato di stalking, danneggiamento, lesioni e minacce ai danni dei vicini di casa, con i quali i rapporti non erano mai stati facili a causa di discussioni su una servitù di passaggio.
Durante il lockdown dell’anno scorso l’uomo aveva acceso le casse dello stereo a tutto volume, posizionandole sul davanzale della finestra proprio dirimpetto all’abitazione dei vicini, lasciando la musica accesa a tutto volume per tutto il giorno. Un disturbo che durò per più di due mesi. Ad aprile avrebbe appeso uno cartoncino al balcone con la scritta “andrà tutto bene, andatevene a casa vostra avete rotto il…”, con un peluche impiccato appeso sotto. Oltre a questo l’uomo era accusato di lesioni alla signora B., alla quale diede un forte calcio alla gamba in seguito ad una discussione generata dal fatto che l’uomo, dopo aver tagliato l’erba in giardino, aveva spazzato lo sfalcio nella proprietà confinante: “gli avevo detto di smetterla ma lui continuava – aveva riferito in aula la signora – e così scesi a rispazzare l’erba dalla sua parte. Nel farlo toccai il suo piede con la scopa e lui mi diede un forte calcio”. Una lesione che guarì con una prognosi di 25 giorni.
Qualche giorno dopo, ai primi di giugno, la famiglia vide l’uomo sbattere violentemente la testa contro il loro cancello e successivamente, in un impeto di rabbia, lo videro lanciare pietre contro la porta del loro garage e poi prendere a calci e pugni le auto della signora e del suocero, facendo danni per più di 3 mila euro.
In seguito a questi fatti il giudice emise un provvedimento restrittivo nei confronti di G.P., che da luglio scorso poteva recarsi nella sua abitazione solo per prendere gli attrezzi che gli servivano per il suo lavoro di meccanico riparatore.
Ascoltato in aula, l’uomo ha spiegato che anche lui era stato più volte aggredito dal signor B. e che il calcio alla signora e il danneggiamento alle auto era stata proprio una reazione alle aggressioni subite. Per quanto riguarda la musica, l’uomo ha detto che gli teneva compagnia mentre lavorava nel garage sottostante la finestra su cui erano poste le casse e che lo striscione con quella scritta non era rivolto ai vicini, ma alle persone che continuavano a girare anche se si era in zona rossa.
A fronte di una richiesta di condanna ad un anno, il giudice ha assolto l’uomo dall’accusa di stalking e lo ha condannato per le lesioni e il danneggiamento alla pena di 4 mesi di reclusione, più il risarcimento delle parti civili da definirsi in sede civile.