Fossano – Con l’accusa di furto con destrezza è stata rinviata a giudizio al tribunale di Cuneo T. M., 49enne originaria di Milano e residente a Fossano. La donna è accusata di aver rubato due telefoni cellulari in una casa di riposo e al Caf di Fossano. Il primo dei due furti si verificò a gennaio 2020 alla Rsa Opera Pia Sordella; la donna entrò e, fingendosi parente di un anziano affetto da demenza, si introdusse nell’ufficio di un’impiegata di cui avrebbe preso il cellulare. La donna che si era allontanata un attimo dall’ufficio, al suo ritorno vide T. M. con la mano sulla maniglia della porta: “Le chiesi cosa stesse cercando – ha riferito la teste in aula – e lei mi disse che doveva parlare col direttore riguardo l’inserimento in struttura di un parente. Quando le è stato chiesto un numero di cellulare, ha detto che sarebbe tornata nel pomeriggio ma non si è più fatta vedere”. Il secondo episodio avvenne qualche settimana dopo. T. M. si recò al Caf di Fossano per chiedere l’Isee e mentre l’impiegata era voltata verso la stampante, le prese il cellulare sulla scrivania. “Quel telefono era dell’associazione di volontariato per i bambini in ospedale di cui sono presidente – ha detto la donna al giudice – e quando me ne accorsi chiamai T. M. per chiederle se per sbaglio non lo avesse preso lei, ma mi rispose di non averlo”. Oltre alle riprese delle telecamere e al riconoscimento effettuato dalle due impiegate derubate, l’imputata stessa, che in quel periodo era sottoposta a misura cautelare, fornì ai militari, che avevano bisogno di un recapito telefonico per comunicarle le notifiche giudiziarie, il numero di cellulare corrispondente alla sim rubata all’impiegata del Caf. Il processo è stato rinviato al 28 maggio per la discussione.