Paesana – Servirà la perizia di un esperto nominato dal tribunale per stabilire la dinamica, e quindi l’eventuale responsabilità, dell’incidente stradale che si verificò la notte del 16 ottobre 2018 sulla provinciale 26 fra Paesana e Sanfront, in cui perse la vita il diciassettenne Fabio Perlo. Della morte a seguito di incidente è imputato A. A., a cui è stata contesta la guida in stato di ebbrezza. Quella sera, dopo aver trascorso circa tre ore in un bar di Sanfront e aver bevuto tre bicchieri di vino, A. A. percorse la strada in direzione di Paesana. In senso opposto proveniva l’auto con a bordo tre ragazzi, tra cui Fabio Perlo. All’altezza di una curva ci fu lo scontro tra le due auto: oltre a Perlo, trasportato al Cto di Torino, un altro passeggero venne ferito e trasportato al Santa Croce di Cuneo. A. A., risultato positivo al test precursore (solo qualitativo), venne condotto all’ospedale di Savigliano per gli ulteriori accertamenti relativi all’eventuale stato di ebbrezza. E proprio nel corso dell’ultima udienza, il perito nominato dalla difesa ha definito non valido dal punto di vista medico legale il test cui venne sottoposto l’attuale imputato quasi quattro ore dopo l’incidente, poiché venne fatto un esame del tasso alcolico solo sul plasma, la parte liquida del sangue in cui l’alcool si concentra di più, portando a una sovrastima della concentrazione anche del 20-50%. Si sarebbe dovuto fare un test di secondo livello che confermasse quel dato, ma non fu fatto. A conclusione opposta sono poi giunte le perizie sulla dinamica dell’incidente, fatte fare dal pubblico ministero e dalla difesa dell’imputato. In base ai danni riportati dalla due autovetture, sulla parte frontale-laterale anteriore destra della Golf condotta da A. A. e sul lato destro del Suzuki su cui si trovava la vittima, il perito dell’accusa ha concluso sulla responsabilità dell’imputato che avrebbe invaso l’altra corsia. Diverso l’esito della perizia della difesa, secondo cui proprio i danni riportati dalla due auto, la posizione dei detriti sulla strada e la posizione finale dei veicoli dopo lo scontro porterebbero a concludere che entrambe le macchine avrebbero invaso l’altra corsia, ma è impossibile stabilire chi lo abbia fatto per primo. Per questo il giudice ha scelto di nominare un proprio perito e ha quindi rinviato l’udienza per l’affidamento dell’incarico.