5 novembre 2003. Quel giorno è tornato “alla casa del Padre” il sacerdote don Giuseppe Godano.
Era nato nel 1936 a Maddalene di Fossano, diventò prete nel 1975 alla Città dei Ragazzi di Cuneo, due anni da missionario in Kenia, nel 1977 l’arrivo a Caraglio come cappellano all’Ospedale, alla Casa di Riposo, al Castello, alla Vallera, fino alla morte.
Nel 2008, il Comune e la parrocchia di Caraglio hanno dedicato alla sua memoria la piccola strada che dalla Piazza della frazione Vallera sale alla cappella della Madonna delle Grazie.
Per tributargli questo pubblico riconoscimento hanno dovuto aspettare la sua morte, perché da vivo non avrebbe mai accettato ribalte, applausi, medaglie.
Il suo era uno stile ispirato all’essere più che all’apparire, una vita di silenzio e di preghiera, una presenza discreta, rispettosa, fraterna, a fianco dei più deboli e dei sofferenti.
Pochi mesi prima di morire, lasciò scritto nel diario:”Meglio un errore fatto con amabilità, che tante cose giuste fatte con rudezza”.
Amabilità, che bella parola: purtroppo…poco usata, ancor meno praticata.