Manta – È mancato nell’Ospedale di Saluzzo, a causa del virus, Carlo Scaramozzino, storico fioraio: aveva 65 anni. Lascia la moglie Maria Grazia Agasso, la mamma Giovanna, le figlie Marica con Lello e Alice con Patrick, i nipoti Elia, Elisabetta e Manuel, i fratelli Pinuccio, Luciano, Renato, Claudio e Franco, le sorelle Isabella e Paola, i parenti e tanti amici che lo stimavano e gli volevano bene.
È ancora da definire la data del funerale, che sarà celebrato nella parrocchiale di Manta.
Carlo Scaramozzino, sovente presente ai mercati settimanali in più paesi, era un personaggio popolare in tutta la “Granda”: la sua sagoma era inconfondibile, la sua barba anche, come era inconfondibile il suo sorriso. Era nato a Sanremo e abitava a Manta dal 1966. Carlo raccontava sorridendo: “La famiglia numerosa è bella, io ho visto tanti figli unici soffrire. Sono nato in mezzo ai fiori, i miei dal 1957 facevano i floricoltori. La mia infanzia è passata fra le serre e i fiori, a ‘tirar gomme’ per bagnare le piante… piantavo i ‘bastonetti’ per i garofani e i crisantemi. Io amo i fiori, ho anche cercato di cambiar lavoro qualche volta, ma poi la passione per le piante ha preso sempre il sopravvento!”.
Per lui, le cose veramente importanti erano “il mio lavoro, l’andare d’accordo con tutti, gli amici e la famiglia. Se posso aiuto, anche se non sempre ci riesco… Mi fa male il vedere certe forme di razzismo, l’extracomunitario che è emarginato al bar: quando vedo scene del genere, io mi avvicino e gli offro il caffè”.