Dogliani – Era il 6 maggio 2018 quando Carlo De Benedetti, intervistato da Lilli Gruber nell’ambito del Festival della tv e dei nuovi media che si tiene a Dogliani, disse di Matteo Salvini: “È il peggio, xenofobo, antisemita e antieuropeo, festeggia Orban in Ungheria, è finanziato da Putin”. Affermazioni che hanno indotto Salvini a una denuncia per diffamazione e al processo che si è aperto oggi (martedì 4 maggio) al tribunale di Cuneo. E proprio questa mattina era prevista la deposizione del senatore e leader leghista e di due suoi collaboratori dell’ufficio comunicazione; il suo avvocato ha però presentato un legittimo impedimento dovuto alla convocazione d’urgenza della Commissione Difesa a cui doveva partecipare. La sua deposizione è stata quindi rinviata al 28 giugno. L’avvocato, che lo rappresenta come parte civile costituita in giudizio, ha prodotto in apertura di dibattimento anche un deposito documentale sull’attività di Salvini a favore di Israele fin dal 2013 quando divenne segretario della Lega. Dopo aver ascoltato il maresciallo della Polizia giudiziaria incaricato della trascrizione dell’audio dell’intera intervista, questa, su richiesta della difesa, è stata integralmente ascoltata in aula.