… Il 10 marzo 1913 è una domenica come tante e la sera si ripete il rituale della cena, dei bambini che continuando a scherzare si coricano stretti uno all’altro. Quando anche i genitori si ritirano al piano superiore sono le 22,30, mentre Sabino resta nella stalla ad accudire un bue malato e Lorenzo va dormire sul fienile. È il riposo di una famiglia contadina, pesante, guadagnato, che però viene interrotto bruscamente poco dopo la mezzanotte dal pianto di Giovanni che, uscito dalla camera, chiama sua madre. Ha una ferita allo sterno, perde sangue, e così il piccolo Luigi, ferito all’addome. Accorrono tutti, anche Sabino e Lorenzo, che cercano di capire cosa stia succedendo. Solo Francesco è rimasto nel letto, lui non ha gridato. Quando i genitori lo trovano è un corpo senza vita. Sulla camicia spicca un’unica, piccola macchia di sangue, proprio all’altezza del cuore…
Il testo è tratto da “Null’altro che la verità”, nuovo episodio di “Crimini e processi cuneesi nel ‘900”, che Alessandra Demichelis propone su La Guida in edicola giovedì 29 aprile, con le illustrazioni di Giorgio Sommacal.