Boves – Matteo Chesta aveva 17 mesi quando suo padre Albino morì per un incidente sul lavoro nel 1990. Era un tecnico di impianti telefonici e cadde dall’alto. È stato lui, a nome di tutte le vittime sul lavoro, a tagliare il nastro dell’inaugurazione del nuovo ponte ciclopedonale sul torrente Colla intitolato al 1° Maggio e al ricordo di tutti i caduti sul lavoro.
Alla cerimonia di sabato mattina 1° maggio erano presenti il sindaco Maurizio Paoletti con assessori e consiglieri comunali, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia, i sindaci Bruno Viale di Roaschia in rappresentanza anche della Provincia e il collega Paolo Renaudi per il Comune di Peveragno e l’Unione Montana, oltre a tanti rivoiresi e ai familiari di altre due vittime sul lavoro. Il parroco di Rivoira don Martino Pellegrino ha benedetto l’opera e con essa, idealmente, tutti coloro che vi transiteranno. Il manufatto, realizzato in un’unica campata di cemento armato, collega le due sponde sul torrente eette in sicurezza un tratto stradale stretto e in curva.
Per il sindaco Maurizio Paoletti l’intitolazione ai caduti del lavoro era doveroso: “Il lavoro è un aspetto nobile della nostra vita, non deve farci morire”.
Al completamento della pista ciclopedonale manca ancora un tratto molto breve che sarà realizzato con il contributo dell’Unione Montana. Poi sarà possibile percorrere in bicicletta o a piedi tutto tragitto da Rivoira a Boves centro.