Cuneo – Gli ospedali lentamente ritornano a una parvenza di normalità, ampliando di nuovo gli spazi per i letti No Covid e dunque per ricoveri e, in parte anche per le attività ambulatoriali, anche non strettamente urgenti. La situazione delle rianimazioni rimane comunque d’allerta per l’occupazione ancora alta soprattutto delle terapie intensive, un dato che non fa respirare ancora gli ospedali della provincia di Cuneo e del Piemonte.
Al Santa Croce ci sono 10 letti Covid di rianimazione occupati su 15 a disposizione /erano 19 una settimana fa) e 9 sui 12 predisposti per la semi intensiva, più o meno stabili rispetto alla scorsa settimana, ma è la degenza ordinaria a scendere: ora sono occupati 67 letti sugli 87 attivati, sette giorni fa erano 82 pazienti sui 107 a disposizione.
Anche nel resto della provincia la situazione migliora nei letti ordinari, con numeri più o meno uguali delle terapie intensive. A Saluzzo sono 6 i posti occupati su 10 attivati in terapia intensiva e 45 su 72 in quelli di media intensità; a Ceva il calo più evidente dopo settimane di tutto esaurito, con un dimezzamento dei casi rispetto a sette giorni fa: 17 posti su 46 posti in media intensità (l’altra settimana erano 35 dieci giorni fa 46). A Mondovì sono tutte piene le terapie intensive occupate 7 su 7 e 18 su 21 in media intensiva. A Savigliano: 3 su 5 sono i ricoveri in terapia intensiva e 9 i posti in media intensità sui 18 a disposizione, una dimezzamento rispetto a una settimana fa. Anche le attese dal pronto soccorso sono nettamente calate: solo 2 a Mondovì e nessun caso positivo a Savigliano contro le decine di settimane fa.
Dei 17 letti attivati al Covid Hotel di Centallo ne sono occupati 2, e continuano a scendere anche le occupazioni dei letti nelle strutture private convenzionate Covid, qui l’Istituto Climatico di Robilante, dove i posti occupati sono 35 su 40.
Scendono i ricoveri Covid nell’Asl Cn2 all’ospedale di Verduno: dai 101 di due settimane fa e i 93 di sette giorni fa agli 83 attuali di cui 7 in terapia intensiva.