A un certo punto tutto tace, tutto si spegne in un blackout tecnologico globale. Due le scene parallele e sempre, come spesso accade in DeLillo con due coppie protagoniste: un aereo che vola dall’Europa agli Stati Uniti che comincia a ballonzolare, con a bordo Jim Kripps e la moglie Tessa Berens; una coppia di amici, Diane e Max che a New York sono in attesa dei due amici per godersi insieme il giorno del Super Bowl del 2022, uno dei grandi riti americani del football in televisione, un evento che unisce tutti e incolla tutti alla tv. L’aereo traballa e nello stesso tempo le immagini sullo schermo delle miliardarie pubblicità intorno al grande evento tremolano e la tv si fa nera. L’oscurità inghiotte presto tutto: scompare la tv, non c’è più rete per i cellulari con l’impossibilità di navigare e di controllare le informazioni in tempo reale. Sembra che tutta la conoscenza si sgretoli e si perda perché non sappiamo ricordare più niente senza un sostegno tecnologico.
Le reazioni dei quattro protagonisti del racconto di fronte al buio improvviso sono quasi surreali, prive di ogni senso logico ma rappresentano in maniera unica la loro sensazione di disorientamento, fra teorie complottistiche, paure recondite, monologhi filosofici, con tante domande che non trovano comunque risposte. La catastrofe è mondiale ma non fa rumore è muta e ovattata.
Don DeLillo, uno dei più grandi scrittori viventi della letteratura mondiale, in poco più di cento pagine riesce ancora una volta a stupire, ambientando, come spesso ha fatto, una storia in un futuro prossimo, il 2022, all’indomani di questa terribile pandemia mondiale. E ad avvolgere questa storia di “silenzio” che è anche l’azzeccato titolo, mostrando la vulnerabilità delle nostre vite, di dipendenti dalla tecnologia, di uomini “digitali”, consapevoli o meno. Quel che è emerge è che la dipendenza tecnologica ha comunque cambiato il modo di pensare e ha cambiato i rapporti, quelli di coppia e quelli generali. E ha cambiato il modo di stare al mondo e di sentire e vivere il mondo intorno. DeLillo fa domande e parte da una domanda citando Einstein.
Quando ad Einstein chiesero come si sarebbe svolta la terza guerra mondiale, lui rispose: “Non conosco le armi della terza guerra mondiale, ma solo quelle della quarta: sassi e bastoni.” Come a dire l’uomo è andato avanti incredibilmente ma forse poi tornerà inesorabilmente al punto di partenza.
Il silenzio
di Don DeLillo
Einaudi
14 euro