Cuneo – Lunghe code davanti agli sportelli e una protesta che corre veloce sui social. L’attesa migrazione dei conti correnti da Ubi a Intesa Sanpaolo, annunciata come “indolore”, ha portato con sé disagi e lamentele non solo tra i correntisti (privati e imprese), ma anche tra i dipendenti delle banche. E a più di due settimane dal passaggio e della migrazione dei conti correnti (oltre 2,6 milioni) e dei dati da una banca all’altra, si registrano ancora problemi. Passaggio che non è stato proprio lineare come era stato annunciato.
Continuano infatti davanti alle filiali si sono formate lunghe code di clienti che, con il passaggio dei conti correnti da un gruppo all’altro, si sono trovati alle prese con difficoltà a comunicare cambi di Iban e carte di credito, effettuare i passaggi di domiciliazione, prelevare con il bancomat, ottenere le credenziali per accedere ai servizi di home-banking, ma anche semplicemente effettuare pagamenti.
Le lamentele non provengono però solo dai correntisti, “malumori” si registrano anche tra i dipendenti. Per chi lavora nelle filiali l’integrazione non sembra quindi un successo e sindacati si sono mossi per chiedere di rivedere in aumento il piano complessivo di assistenza con una proroga dei periodi di affiancamento, rafforzare i numeri a disposizione della clientela, dare indicazioni di stop immediato agli obiettivi commerciali fino a quando non sarà superata l’attuale situazione di emergenza e una maggiore attenzione alla tutela e alla sicurezza dei lavoratori.
Una generale disorganizzazione o disagi limitati solo a questo periodo di passaggio avvenuto in un momento di piena emergenza sanitaria? Non resta che attendere per capire meglio se la situazione migliorerà nelle prossime settimane.