Si possono reperire diverse varietà di zucchino che si distinguono per il colore o per la forma. Le più diffuse sono quelle verde chiaro e tra queste primeggia sicuramente il genovese, ottimo se cucinato fresco. Per chi intende invece surgelare è più indicata la varietà scusa, più resistente alle ammaccature, conosciuto anche come nero di Milano. Lo zucchino, predilige un terreno ricco di sostanza organica e ben assolato. E’ sensibile ai ristagni idrici che portano la pianta, prima all’ingiallimento e poi alla morte. Teme molto il gelo e comunque quando le temperature scendono attorno ai 10 gradi, la pianta arresta la sua produzione. Le piantine si possono preparare singolarmente in vasetti e poi trapiantate oppure i semi si possono mettere a dimora direttamente, scavando delle buche non troppo profonde. In genere le distanze tra le piante è di circa 80-100 cm come pure tra le file. Nell’arco della stagione si possono prevedere anche due cicli di raccolta, uno più precoce con l’impianto a inizio maggio in pieno campo e un secondo a inizio-metà luglio. Dalla semina o trapianto decorrono circa 30-40 gg prima di iniziare la raccolta. Lo zucchino per produrre il frutto richiede l’impollinazione del fiore e occorre tener conto che esistono fiori maschili e femminili. È una pianta che richiede molta acqua e si sviluppa molto bene adottando una leggera rincalzatura del terreno con l’eventuale adozione di film plastici biodegradabili per la pacciamatura. Sensibile all’oidio o mal bianco che si può prevenire e contenere con irrorazioni a base di zolfo bagnabile o in polvere. Anche gli afidi possono creare dei danni diretti (sottrazione di linfa e imbrattamento della vegetazione) e indiretti con la trasmissione della virosi. Le zucchine vanno raccolte quotidianamente con l’ausilio di un taglierino oppure recidendole manualmente alla base facendo attenzione a non danneggiare la pianta.