La melanzana è un ortaggio molto rustico che si adatta bene a tutti i terreni, semplice da coltivare, resistente alla siccità, esige climi caldi. Sono molte le varietà presenti sul mercato che si distinguono per il colore (Bianche, viola, nera, striata) e le forme (ovale, rotonda, lunga).
Le piante si presentano in genere vigorose con portamento eretto e in genere necessitano anche di un sostegno in altezza per 120 cm-150. Cresce bene con temperature superiori ai 15 gradi; con temperature superiori ai 30-35 gradi interrompe l’allegagione dei fiori che tendono a cadere. Si semina in semenzaio a fine febbraio-marzo e si trapianta a radice nuda o in alveolo a fine aprile-inizio maggio.
Le piante si sistemano a 80 cm tra le file e 60 cm sulla fila. Anche per questa coltura si può adottare la pacciamatura con film plastici che regolano l’evapotraspirazione dell’acqua del terreno e controllando anche le infestanti.
Durante il ciclo colturale, come abbiamo già citato per il pomodoro, anche la melanzana deve essere potata, andando ad eliminare i germogli che si sviluppano alle ascelle delle foglie (femminelle) o alla base della pianta (polloni). Durante la stagione si possono anche eliminare le foglie basali, man mano che la pianta cresce, mantenendo pulita la base e togliendo foglie colpite da malattie fungine.
La melanzana non ha grossi problemi legati alle malattie fungine se non qualche lieve attacco di peronospora, fusarium e verticillium; in parte controllabili con trattamenti preventivi a base di sali di rame. Per quanto riguarda i parassiti animali, i più insidiosi sono: la dorifora, il ragnetto rosso e gli afidi.
La dorifora, si può controllare facilmente asportando manualmente gli adulti e le larve; gli afidi, distribuendo dei macerati di ortica o piretroidi. Il ragnetto rosso, se preso in tempo si può contenere con trattamenti preventivi a base di sapone di marsiglia e zolfo.