Il pisello è una leguminosa e si distingue per le sue varietà nane (Meraviglia di Kelvedon), mezzarama (Utrillo/Rondo) o rampicanti (Alderman/ Golden Sweet). Li distinguiamo ancora tra i mangiatutto o taccole e piselli da sgranare. La pianta resiste al gelo pertanto può essere messa a dimora anche in autunno, magari ricoprendo il terreno con un tessuto non tessuto al fine di anticiparne la germogliazione in primavera. In seconda ipotesi si può ricorrere alla semina primaverile.
Predilige un terreno ben affinato e drenato evitando la formazione di croste superficiali in seguito alle precipitazioni piovose.
Essendo una leguminosa non necessita di particolari concimazioni in quanto fissa l’azoto atmosferico sui noduli radicali. Nel sesto di impianto servono circa 70-80 cm di distanza tra le file e pochi cm tra un seme e l’altro. Serviranno poi dei tutori per le varietà mezzarama e rampicanti, rappresentati da picchetti di legno di varia altezza e reti in materiale plastico o elettrosaldate. In certi casi vanno bene anche i rami di potatura, soprattutto quelli delle drupacee (pesco). Al fine di contenere lo sviluppo delle malerbe si può ricorrere a più zappettature manuali o meccaniche con successive rincalzature.
L’irrigazione viene pratica in genere a scorrimento e solo in casi sporadici in stagioni molto asciutte, durante il periodo della fioritura. I bacelli vengono raccolti in genere dopo circa 100 gg. dalla semina, quando diventano turgidi e nell’arco di poche settimane si esaurisce la fase di raccolta. Il pisello non presenta particolari malattie fungine o parassiti animali. Si può manifestare l’oidio o mal bianco quando ormai la coltura è a fine ciclo e non è giustificato un trattamento specifico.