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Domenica 24 novembre 2024

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Primo caso di variante sudafricana in Piemonte, si tratta di un 50enne saluzzese

L'uomo, già vaccinato con doppia dose di Pfizer, è asintomatico. Icardi: "La campagna vaccinale rimane fondamentale per vincere la lotta contro il Covid". Il virologo Di Perri: "Il vaccino protegge contro la malattia, si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche"

La Guida - Primo caso di variante sudafricana in Piemonte, si tratta di un 50enne saluzzese

Saluzzo – Un cinquantenne del distretto sanitario di Saluzzo è risultato positivo alla variante sudafricana del Covid 19. Si tratta del primo caso in Piemonte. L’uomo, già vaccinato a gennaio con doppia dose di Pfizer in quanto volontario del sistema di soccorso piemontese e completamente asintomatico, si è sottoposto a tampone di screening  per motivi di lavoro presso l’Asl TO4. Le sue condizioni di salute sono buone.

“Quello delle varianti – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – è uno scenario con il quale purtroppo siamo destinati a convivere, il contagio di persone già vaccinate non può lasciarci indifferenti. Il monitoraggio in Piemonte permette di avere la situazione sotto controllo, mentre con le vaccinazioni combattiamo lo svilupparsi della malattia. La campagna vaccinale rimane fondamentale per vincere la lotta contro il Covid-19”.

“Il vaccino – spiega il professor Giovanni Di Perri, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo Savoia – protegge contro la malattia, protegge meno contro l’infezione ma si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche. In sostanza, in questo specifico caso, l’essere stato vaccinato può essere la verosimile causa del fatto che l’infezione è asintomatica. Le infezioni che si presentano nei vaccinati sono di durata più breve rispetto alle infezioni naturali”.

“La variante – aggiunge Di Perri – circola a basso titolo in Italia da alcuni mesi e per il momento non ha preso alcuna prevalenza in quanto quella inglese evidentemente è più contagiosa. Nel caso specifico si tratta di un soggetto già vaccinato con il vaccino Pfizer, che è noto dare una protezione discreta contro la variante sudafricana. I vaccini Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson sembrano attivi contro questa variante. Il fenomeno non dovrebbe al momento crescere in misura particolare in funzione della permanenza della variante inglese che rimane pienamente sensibile agli effetti della vaccinazione”.

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