Il pomodoro è una pianta originaria del sud-America, molto coltivata nei nostri orti grazie anche alle numerose varietà: cuore di bue, ciliegino, datterino, san marzano.
Sia adatta bene ai terreni sciolti con un ph pari a 6 e una buona dotazione di sostanza organica. Necessita di una buona esposizione alla luce e teme gli abbassamenti termici. Il pomodoro va seminato in semenzaio nei mesi di febbraio/marzo con temperature di germogliamento di almeno 20-25 gradi. In base alle varietà scelte possiamo avere delle piante determinate ( che smettono di crescere, quando raggiungono una certa altezza) o indeterminate ( hanno bisogno di tutori e vengono cimate all’altezza desiderata).
In genere nei nostri orti, la varietà da mensa più coltivata è la cuore di bue, indeterminata, disposta a file binate ad una distanza tra le file di circa 70 cm e sulla fila 50 cm. Nel periodo di fioritura dei primi palchi basali è richiesta una temperatura minima di 13-15 gradi C. per evitare mancate allegagioni o cascole dei frutti.
La pianta va legata ai tutori e poi durante la crescita bisogna provvedere alla sfemminellatura dei germogli laterali all’ascella delle foglie. La stessa cosa vale per i succhioni che partono dalla zona basale del colletto della pianta. Raggiunta l’altezza desiderata si può cimare con le forbici una pratica che tende anche ad anticipare il raccolto.
Tra le malattie, il pomodoro è sensibile alla peronospora, alternaria, fusarium e batteriosi. Per la peronospora, alternaria e batteriosi si può intervenire per le colture in pieno campo con trattamenti preventivi a base di sali di rame. In coltura protetta in serra queste avversità si manifestano in modo minore. Per il fusarium la pianta una volta colpita deve essere eliminata rapidamente.
Gli insetti che attaccano il pomodoro sono: afidi, nottue, tuta o tignola del pomodoro, mosca bianca, cimici. Si possono controllare con dei prodotti fitosanitari a base di piretro, macerati a base di aglio, ortica o sapone di marsiglia.
I semi prelevati dai pomodori ben maturi si possono utilizzare per l’anno successivo per produrre nuove piante evitando di acquistarne altre, l’importante è non partire da varietà ibride.