In tempo di pandemia è diventata protagonista la curva, quella dei contagi, delle terapie intensive e quella dei decessi. Curve che in queste ultime settimane sembrano scivolare lentamente verso il basso ed è una buona notizia. Ma in tempo di pandemia ci sono anche altre curve da tenere d’occhio, come quella del lavoro nel mondo e in Europa.
Nel mondo nel 2020 le ore lavorate sono calate dell’8,8% rispetto al 2019 e sono stati persi 250 milioni di posti di lavoro.
In Europa hanno pagato in prezzo alto anche quanti un lavoro ce l’hanno ancora, ma hanno visto il loro salario ridursi, anche se in misura diversa da Paese a Paese. A fronte di una riduzione salariale media nell’UE dell’1,92%, la Germania si è fermata allo 0,87%, la Francia è scivolata del 3,42%, la Spagna del 6,44% con l’Italia che ha pagato il prezzo più alto con una riduzione salariale del 7,47%, pari a 40 miliardi di euro in un anno, esattamente lo stesso volume dell’ultimo scostamento di bilancio proposto dal governo Draghi. Il cui prezzo sarà di far salire il debito pubblico al 160% contro il 94% della Germania.
Curve da montagne russe nell’UE che non annunciano niente di buono per domani.