Caramagna Piemonte – Ha rigettato le accuse di minacce e danneggiamento I. P., cuneese accusato dall’ex compagna per vari episodi successivi alla loro separazione. Oggetto del processo in discussione al tribunale di Cuneo, il fatti del febbraio 2019, quando l’uomo aveva prelevato la figlia dalla casa della nonna materna per trascorrere con lei il fine settimana. “Poco dopo averla presa venne a casa mia – aveva riferito in aula la donna – lamentandosi che era sporca e puzzava. Litigammo e quando mi allontanai sentii un rumore di vetri e vidi che mi aveva rotto lo specchietto retrovisore”. La donna ha anche riferito di aver ricevuto molte minacce, una in particolare di fronte al datore di lavoro che la stava accompagnando in auto a prendere la figlia a casa dell’ex: “Disse che non sarebbe finita finché non fossi finita sotto terra”. L’uomo ha rigettato le accuse dicendo che quella sera di febbraio non era stato lui a rompere lo specchietto retrovisore dell’auto della donna, ma il contrario: “Discutemmo – ha detto l’imputato – perché come ogni volta che la bambina tornava da casa della nonna era sporca e puzzava. Discutemmo e mentre se andava mi fece il dito medio; dopo aver fatto entrare la bambina nel portone tornò indietro e mi ruppe lo specchietto”. Una versione confermata dal meccanico che aggiustò il danno e a cui I. P. disse che era stata la sua ex a romperlo e dalla madre che era con lui in auto. L’uomo ha anche negato di aver mai minacciato la donna con la quale adesso i rapporti sarebbero normali, consentendogli di godersi dei periodi più lunghi in compagnia della figlia. L’udienza è stata rinviata al 16 giugno per la discussione.