Cuneo – L’utilizzo delle capannine meteorologiche in agricoltura può rivelarsi utile anche per la prevenzione delle malattie che colpiscono le coltivazioni, oltre a tutelare contro i rischi legati alla siccità o alle gelate. Le apparecchiature possono essere diverse, a seconda dei destinatari, se hobbisti oppure utenti professionali.
Per quanto riguarda la gestione irrigua, il sistema si basa su sensori di umidità del suolo che vengono immessi nel terreno e ne monitorano il contenuto idrico, per individuare il momento più adatto a procedere con l’irrigazione.
I parametri permettono anche l’ottimizzazione della risorsa idrica, a seconda del ciclo vegetativo e delle condizioni esterne, per non far mancare acqua nei momenti in cui più è necessaria per lo sviluppo di pianta e frutti.
Un intervento simile c’è col calo delle temperature, per evitare danni da gelate.
Per quanto riguarda invece le malattie, alcune tipologie moderne di stazioni meteo consentono (sulla base di parametri misurati e impostati, in base al clima) di valutare la probabilità di incidenza di certe fitopatologie, aiutando così l’agricoltore nelle sue scelte per trattamenti, cercando di ottimizzarli e magari di ridurli al minimo (sia per risparmiare denaro, sia per abbattere i residui nel prodotto).
Un esempio può essere la peronospera, causata da un fungo che colpisce vari vegetali, tra cui patata e vite: su quest’ultima l’attivazione segue “la regola dei tre dieci”, favorita da una temperatura minima dai 10 gradi in su, con 10 millimetri di pioggia nelle ultime 24-48 ore e con tralci che hanno superato i 10 centimetri. I primi due dati possono essere rilevati dalla stazione meteo e segnalati all’agricoltore, che può quindi intervenire per contrastare l’insorgenza della malattia.