Seicho è definito il “Simenon giapponese” e affonda spesso le radici nei problemi sociali giapponesi, con una predilezione per l’indagine logica ed intuitiva. Questo “Un posto tranquillo “ è pubblicato nel 1975 ed è un romanzo che cattura un intero panorama della società intorno a un personaggio che sembra monotono e scontato. Tsuneo Asai è un funzionario statale di 42 anni di Tokyo, un uomo silenziosamente efficiente, senza pretese, bravo nel suo lavoro e sembra avere poco bisogno di passione per le cose al di fuori del ministero in cui è impiegato. Mentre è fuori città per un viaggio d’affari, scopre che sua moglie è morta improvvisamente. La notizia dell’arresto cardiaco non è scioccante per Asai, ma ciò che gli è strano è che lei fosse morta mentre si trovava in un quartiere che non gli era familiare e che non sapeva che lei avesse mai visitato. E da qui inizia la sua ricerca che parte come una leggera curiosità e diventa una vera e propria ossessione, perché viene a poco a poco a capire che sua moglie conduceva una doppia vita. Le indagini di Asai lo portano a concentrarsi su due persone che potrebbero aver avuto un ruolo nell’esistenza e nella morte di sua moglie. Comincia a investigarli da vicino, fino al punto di perseguitarli e va anche oltre, fino all’incomprensibile e all’inatteso. La scrittura di Matsumoto è unica: sceglie di partire sottotono, addirittura qualche pagina noiosa, perché è la fotografia dello stile di vita di Asai, per arrivare, mentre apprende sempre di più sulle azioni segrete di sua moglie che lo aveva ingannato, a pagine intriganti con una tensione che si accumula in modo efficace e che rende difficile abbandonare il libro. Le persone che conosciamo, anche quelle più vicine a noi potrebbero nasconderci dei segreti e Seicho lo descrive in modo impeccabile, in un libro, come sempre accada con Adelphi, impreziosito dall’edizione e, dicono gli esperti, dall’ottima traduzione.
Un posto tranquillo
di Matsumoto Seicho
Adelphi
18 euro