Villanova Mondovì – L’idea di realizzare un invaso artificiale situato nel Comune di Villanova è sicuramente un’iniziativa ambiziosa che come tutti i grandi progetti necessita di un’attenta analisi dei costi, dei benefici e delle finalità dell’intervento. L’area interessata è localizzata in una zona collinare poco antropizzata e priva di insediamenti industriali: l’invaso Serra degli Ulivi si collocherebbe infatti fra i centri abitati di Pianfei e Villanova.
Il maxi invaso risulterebbe così un’opera strategica per il territorio sotto diversi aspetti: sicuramente il lago permetterà di rilanciare l’agricoltura monregalese, ma non solo. La sua valenza sarà anche turistica, idropotabile e come strumento di contrasto alle alluvione del territorio. Nei periodi di “secca”, basti pensare alla siccità del 2017, l’invaso potrà rappresentare una scorta d’acqua per le aziende agricole di una vasta zona. Per l’uso potabile, durante eventuali situazioni di emergenza e non solo, sarà assicurata la fornitura di acqua potabile alla popolazione urbana di Mondovì e Villanova. Sarà inoltre possibile impiegare mezzi aerei per “pescare” l’acqua nelle operazioni antincendio; infine la valenza turistica, ricreativa e naturalistica con la costruzione di aree attrezzate e di percorsi inseriti nella natura e facilmente collegabili con la “Grotta dei Dossi” e con tutto il Momburgo.
“Nel periodo in cui stiamo vivendo non possiamo più permetterci di sprecare l’acqua. – a dirlo è Roberto Gramaglia, segretario del Consorzio irriguo di II livello Pesio ed Ellero – L’invaso Serra degli Ulivi è un’opera che servirà a migliorare il nostro futuro, non deve essere visto come un elemento di aiuto solo per l’agricoltura ma rappresenta invece un’opportunità per tutto il territorio. La valenza idropotabile non va sottovalutata, è importante immagazzinare acqua che in futuro potremmo non avere più”.
Dal punto di vista agricolo, l’invaso sarebbe in grado di servire un ampio territorio: da Roccaforte a Villanova, fino a Mondovì, Pianfei, Rocca del Baldi, Margarita e Beinette, risultando fondamentale per diversi tipi di culture, su cui spicca la coltivazione del mais. L’acqua sarà raccolta attraverso due dai torrenti: il Pesio e l’Ellero. L’intero progetto si basa sulla costruzione di una diga in cemento armato ma rivestita in pietre e poi ricoperta di terra ed erba per inserirsi armonicamente nel contesto ambientale dell’area.