È abbastanza inconsueto che i riflettori dell’attualità spostino il loro sguardo su una popolazione che vive dietro le sbarre. Eppure il rapporto del Consiglio d’Europa, pubblicato in questi giorni, rivela tutto il disagio vissuto dalla popolazione carceraria nelle 51 istituzioni penitenziarie prese in considerazione nei 47 Stati aderenti.
I dati ci dicono che al 31 gennaio 2020, erano 1.528.343 le persone detenute, vale a dire un tasso di incarcerazione europeo di 103,2 detenuti per un milione di abitanti. I Paesi con i più alti tassi di incarcerazione sono la Turchia (357 detenuti per 100.000 abitanti) e la Russia (356), mentre l’Italia si situa al settimo posto con circa 98 detenuti ogni 100.000 abitanti.
Altri dati ci dicono che, in Europa, sono più di 2 milioni i bambini che hanno un genitore in carcere e 1.608 bambini (dati di 37 istituti) convivono con la madre in un istituto di pena (in Italia ce ne sono 57). Le donne (87.367) rappresentano il 5% della popolazione carceraria totale.
C’è tuttavia un dato che, purtroppo, porta l’Italia ai primi posti delle classifiche ed è il sovraffollamento delle carceri : la media è di 120 detenuti per ogni 100 posti. Una situazione peggiore si trova solo in Turchia con 127 carcerati ogni 100 posti. Non solo, ma l’Italia è inoltre il Paese dell’Unione europea con il maggior numero di detenuti che ha più di 50 anni.