Per coltivare l’orto e produrre le piante dei nostri ortaggi, possiamo partire dall’utilizzo di semente riprodotta dalle piante coltivate sui nostri terreni, acquistare la semente da ditte specializzate o rifornirci direttamente in vivaio.
Il prodursi delle piante da semente è sicuramente più economico, non sempre si hanno dei buoni risultati, ma può dare anche delle maggiori soddisfazioni in caso di successo. La semina può avvenire direttamente nell’orto oppure in semenzaio, per la produzione di piantine che andranno poi trapiantate. La semina diretta sul terreno, eseguita per una buona parte degli ortaggi si può attuare in vari modi: spaglio, file o postarelle. In quella a spaglio i semi presi a manciate, vengono lanciati sul terreno con un movimento del braccio. Nel caso in cui i semi siano piccolini, si può aggiungere della sabbia in modo di facilitarne la presa e migliorarne la distribuzione. Si procederà alla copertura, intervenendo con un rastrello che smove leggermente il terreno. Dopo il germogliamento, bisognerà valutare ed eventualmente intervenire manualmente con un diradamento, nel caso in cui le piante siano troppo fitte (es. carota, insalate, prezzemolo, rape, ecc)
Nella semina a file si tracciano delle linee con delle cordicelle e poi si scavano dei solchi dove si andranno ad inserire i semi (es. piselli/fagiolini/fave). Valutando le distanze tra i semi e le file si farà un lavoro ordinato e di facile gestione nella zappettature successive, per il controllo delle infestanti.
È molto importante non eccedere con il numero di semi, per evitare una eccessiva fittezza delle piante, che impedirebbero un giusto rapporto di luminosità, rispetto agli spazi disponibili.
Nella semina a postarelle, pur seguendo un allineamento regolare, non si scavano dei solchi ma delle buche singole, alla giusta distanza (es. zucche e zucchini). In alternativa alla semina diretta si può utilizzare quella in semenzaio, ovvero far nascere i germogli in appositi contenitori o vasetti. Le piantine una volta formate verranno trasferite nelle aiuole dopo alcune settimane. Questa tipologia di tecnica ci consente di anticipare la coltura, ottimizzare gli spazi, fare più cicli colturali e ridurre gli attacchi di parassiti e di malerbe.
La semina in semenzaio è possibile per quasi tutte le tipologie di ortaggi, fanno eccezione in genere i bulbi, i tuberi e alcuni ortaggi a radice fittonante, che subirebbero un particolare stress nelle fasi di trapianto (patata, carota, aglio, ecc). I contenitori utilizzati per il semenzaio sono in genere in materiale plastico oppure di cartone riciclato. Si possono utilizzare anche dei contenitori di recupero, come i vasetti dello yogurt o le bottiglie del latte o dell’acqua, praticando delle aperture sul fondo al fine di far sgrondare l’acqua. I recipienti utilizzati, vanno riempiti di terriccio, costituito in genere da torba, terra e sabbia, in modo che sia morbido e drenante, trattenga l’acqua evitando però i ristagni.
Una volta compattato il terriccio si mette a dimora il seme e si ricopre con altro terriccio. A questo punto entrano in gioco alcuni fattori che sono determinanti per il germogliamento del seme: luce, temperatura, aria e acqua. La luce è fondamentale per lo sviluppo di tutte le piante, pertanto il semenzaio andrebbe sistemato in una zona luminosa, ben esposta al sole, protetto da un vetro o una copertura in materiale plastico trasparente, ad esempio una piccola serra.
La temperatura ottimale di germinazione è di circa 15-20 gradi C e se si scende sotto i 10 gradi C. in genere si arresta la crescita del tenero germoglio. In certi casi si possono coprire le giovani piantine con un “tessuto non tessuto” che svolge la funzione di una coperta, trattenendo il calore e l’umidità assicurando una certa temperatura ed evitando eventuali danni da brina o gelo.
Nel semenzaio è bene prevedere un ambiente aerato o comunque prevedere un ricambio dell’aria durante la giornata, per evitare lo sviluppo di muffe e funghi che potrebbero compromettere la buona riuscita dell’attività.
L’acqua deve essere somministrata con regolarità, al fine di mantenere un certo grado di umidità nel terreno, senza esagerare, evitando appunto i ristagni. Usare delle quantità moderate al fine di non spostare la semente all’interno del contenitore. In certi casi vanno molto bene degli spruzzini, anche di recupero, nebulizzando l’acqua. Per organizzarci al meglio nella programmazione delle attività di semina o trapianto possiamo seguire un calendario mensile che ci consente di pianificare la nostra attività di programmazione dell’orto, andando a suddividere i vari ortaggi per mesi di semina o trapianto. Ovviamente è molto variabile in base al territorio e all’andamento delle stagioni.