L’apporto di fertilizzanti al terreno ci consento di mantenere un buon livello di fertilità del suolo che andrà a influire sull’attività degli insetti terricoli e sul buon successo delle colture che si avvalgono dei nutrienti per il loro sviluppo e per la produzione di ortaggi.
Nell’apporto di fertilizzanti sarebbe opportuno approvvigionarsi di materiale organico di origine animale (letame/stallatico) oppure di origine vegetale ( torba/ compost, ecc). miglioratrici della struttura del terreno, come ad esempio per quelli argillosi e compatti, rendendoli più torbidi e in grado di assorbire e trattenere meglio l’acqua. Per migliorare la fertilità del nostro terreno possiamo apportare del letame bovino, facilmente reperibile presso le aziende zootecniche del territorio, l’importante è che sia maturo, ovvero abbia subito un periodo di stoccaggio di almeno 6 mesi, meglio se anche un anno. Bisogna organizzare il trasporto in sacchi di recupero oppure con dei mezzi agricoli o pick-up. Di buona qualità è sicuramente il letame di cavallo, anche se scarsamente reperibile se non presso qualche maneggio di vostra conoscenza.
In alternativa si può acquistare e distribuire dello stallatico, reperibile in sacchi presso le rivendite agrarie. Lo stallatico è un concime organico in genere pellettato che deriva dal letame di allevamenti di varie specie: cavalli, vacche, polli, ecc. È un prodotto lavorato da aziende specializzate, essiccato, di facile trasporto e stoccaggio, in quanto non rilascia odori o liquidi.
Tra i fertilizzanti organici di origine vegetale potete utilizzare nel vostro orto il compost ottenuto dagli scarti della vostra cucina, giardino o orto, la cenere di legna, ecc. Negli anni scorsi era possibile reperire il compost anche nei centri per la raccolta dell’umido urbano, dove si otteneva un prodotto di buona qualità, distribuito anche in forma gratuita (impianti Acsr di Borgo S. Dalmazzo).
Tra le sostanze fertilizzanti organiche, come il pellettato di pollina e lo stallatico sono a rapido rilascio di sostanze nutritive di natura azotata, vanno pertanto gestiti con cautela nelle quantità, per evitare di danneggiare le piantine coltivate. Cornunghia e farina di ossa, hanno un’azione più graduale come pure il letame, il compost e l’humus.
Si può migliorare la fertilità dell’orto con la pratica del sovescio, una tecnica utilizzata spesso in agricoltura biologica. Si seminano delle essenze di leguminose, graminacee, brassicaceae o crucifere, successivamente falciate e interrate quando hanno raggiunto il massimo rigoglio vegetativo. In questo modo si svolge una vera e propria concimazione verde.
Nella concimazione si possono utilizzare anche i concimi chimici e minerali, formulati in polvere a scaglie o perline. Contengono i macroelementi (azoto/fosforo/potassio) e i microelementi (ferro, boro, manganese, zinco, ecc). Vengono venduti confezionati in sacchi di varie dimensioni con diverse formulazioni e percentuali; li distinguiamo in concimi semplici, se contengono un solo elemento fertilizzante (es. Urea 46% di azoto) o più elementi (13/0/46 di cui 13% di azoto, 0% di fosforo e 46% di potassio). L’azoto stimola la rapida crescita della pianta e una buona presenza di clorofilla nelle foglie, riscontrabile con una bella colorazione verde della pianta. Il fosforo, favorisce la radicazione e un buon sviluppo dell’apparto radicale. Il potassio aumenta la resistenza delle piante al gelo, intervenendo anche sui processi di accumulo degli zuccheri nei frutti. Infine i microelementi, presenti in quantità più esigua nel terreno, svolgono comunque un ruolo importante nel buon sviluppo della coltura anche e alcune volte se ne riscontrano delle carenze, come ad esempio la clorosi ferrica ( tipico ingiallimento fogliare).
La distribuzione dei fertilizzanti avviene in genere prima della vangatura ( concimazione di fondo) in modo da poterli interrare accuratamente, evitando delle perdite per evaporazione o dilavamento. Successivamente si possono attuare anche delle concimazioni, dette di copertura, quando la coltura è già in atto. Un’altra tecnica è rappresentata della fertirrigazione: i concimi organici o chimici vengono aggiunti all’acqua di irrigazione, localizzati vicino all’apparato radicale, consentendo di frazionare gli apporti di elementi nutritivi e migliorarne l’assorbimento da parte delle piante.