Borgo San Dalmazzo – “Voglio assicurare che continueremo a seguire la vicenda passo dopo passo. Siamo pronti a ogni iniziativa, anche a partire con i ricorsi, affinchè questo progetto non vada avanti. Nelle nostre città c’è ben altro di cui occuparsi”. Con queste parole Mauro Fantino, consigliere comunale ed ex assessore ha concluso la videoconferenza organizzata dal Comitato “Stop al biodigestore” per ribadire la contrarietà al progetto. Una cinquantina le persone collegate.
L’intervento di apertura è stato dell’onorevole Chiara Gribaudo. “Borgo ha già dato molto in questi anni, non vogliamo che i problemi si aggravino. I rischi legati agli odori e al sovraccarico di camion sono punti da chiarire più seriamente. Si dice che gli altri Consorzi presenti in provincia siano pronti a portare a Borgo l’organico necessario per far funzionare il nuovo impianto, ma è solo un annuncio, non ci sono delibere. Nessuno ha mai spiegato quale sia la reale convenienza per il territorio”.
La parlamentare non ha risparmiato una frecciata polemica nei confronti del notiziario diffuso in questi giorni dall’Acsr: “Non c’è una firma. Chi è che scrive? Vogliamo sapere con chi dobbiamo confrontarci”.
Due le questioni sollevate dal sindaco di Roccavione, Germana Avena. Primo: il biodigestore non è necessario, perché i 54 Comuni dell’Acsr riescono già attualmente a gestire tutto il rifiuto organico. Secondo: raccogliere e lavorare i rifiuti organici di tutta la provincia non si può fare, perché va contro la legge Madia che consente alle aziende pubbliche “in house” (com’è l’Acsr) solo una quota del 20% di lavorazioni per soggetti esterni. “Un problema che si cerca di aggirare con escamotage – aggiunge Avena – come la fusione tra Acsr e Cec, o tra Acsr e Acda: operazioni di difficile fattibilità”.
Franco Dini ha sintetizzato in tre punti le ragioni del no al nuovo impianto: non va bene il luogo, troppo vicino alle abitazioni; non vanno bene le dimensioni, perché l’impianto è pensato per il fabbisogno di tutta la provincia; non va bene a Borgo, perché non è una posizione baricentrica rispetto all’ambito provinciale.
Mauro Fantino: “Si pensa di finanziare l’opera con i fondi del Recovery Plan. Ben altre sono però le opere prioritarie per lo sviluppo di Borgo: dalla sistemazione della Bertello all’adeguamento antisismico degli edifici scolastici, dalla riqualificazione del centro storico alla sistemazione dell’ex caserma Mario Fiore”. Critico anche l’ex consigliere comunale Ettore Zauli: “A Borgo il problema del trattamento dei rifiuti organici non ce l’abbiamo, perché ce lo dobbiamo creare?”.
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