Inviato di guerra nei Balcani e in Medio Oriente, autore de “L’ultimo rigore di Faruk”, un libro diventato presto un piccolo cult, Gigi Riva ritorna su campi da calcio polverosi per raccontare una storia di formazione, avventurosa ed emozionante, ispirata a drammatici fatti di cronaca.
Amadou ha 14 anni, vive in Senegal in un paese spazzato da vento e povertà, circondato dall’affetto della sua famiglia e con un sogno comune a quello di tanti ragazzi come lui, in ogni parte del mondo: giocare a calcio in una grande squadra, ancora meglio se in Europa come i campioni che ha imparato a conoscere dalle immagini viste in televisione.
Il suo sogno però finisce nelle mani di due procuratori, novelli trafficanti di schiavi in quella che sta diventando una nuova schiavitù, basti pensare che ogni anno almeno 15.000 ragazzi africani arrivano in Europa con il sogno di diventare calciatori professionisti e solo in pochi ci riescono poi davvero. A reclutarli sono finti procuratori e semplici truffatori che assicurano provini con club blasonati in cambio di forti somme di denaro, salvo poi abbandonarli al loro destino.
La possibilità di cambiare la vita di tutta la famiglia è uno stimolo irresistibile, anche di fronte alle prime richieste di soldi dei procuratori, che si scontra però con la realtà, fatta di inganni, sfruttamento e promesse tradite. Un’odissea in cui, per non affondare, è possibile contare soltanto sulle proprie forze e sulla forze dei propri sogni.
Non dire addio ai sogni
di Gigi Riva
Mondadori
18euro