Boves – “All’inizio della pandemia dello scorso anno ci siamo trovati a combattere a mani nude, come tutti. Non avevamo mascherine, guanti e anche il monitoraggio senza tamponi è stato estremamente complesso”. Il sindaco Maurizio Paoletti racconta difficoltà e misure adottate durante la gestione dell’emergenza Coronavirus a Boves. “Abbiamo subito cercato di mettere insieme, parallelamente al Sisp, un servizio di controllo dei contagi, legati principalmente a personale sanitario. Finita la prima ondata ci siamo attivati, in collaborazione con le associazioni del territorio, per affiancare ai tradizionali aiuti erogati dallo Stato per le famiglie, anche azioni di supporto alle necessità che man mano emergevano – spiega -. Per le partite iva colpite dalle chiusure abbiamo stanziato un fondo da 100.000 euro da utilizzare nei negozi del Comune. Quest’autunno è arrivata la seconda ondata, quasi 130 contagi che hanno colpito la fascia di popolazione più anziana, compresa la Casa di Riposo. Una fase più difficile da gestire, soprattutto in ordine ai numeri dei contagi, molto più alti. Come Amministrazione siamo intervenuti con aiuti per le famiglie bisognose e per gli ambulanti con bonus da spendere all’interno dell’attività di Boves£.
Da qualche settimana a Boves si registra un nuovo aumento dei contagi. “La terza ondata ci sta preoccupato molto perché colpisce soprattutto i giovani, con numeri non proporzionati ad altri Comuni vicini – continua Paoletti -. Dai riscontri la causa del propagarsi del virus può essere imputata ad alcune feste private (compleanni, cresime e comunioni). Non dobbiamo sottovalutare l’impatto psicologico, capisco che ci sia stanchezza ed esasperazione, ma serve responsabilità e senso civico. Purtroppo dobbiamo essere consapevoli che possiamo essere vettori di infezioni nei confronti di soggetti fragili che possono avere conseguenze letali”.
Servizio completo su La Guida di giovedì 18 marzo 2021