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Lunedì 23 dicembre 2024

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Si presenta come avvocato per truffare coppia di pensionati

Avrebbe risolto il problema di finanziamento da restituire alla Regioene con una procedura di vendita dei terreni su cui sorgeva quello che era stato il loro albergo di Lesegno

La Guida - Si presenta come avvocato per truffare coppia di pensionati

Lisio –  Si sarebbe presentato come un avvocato in grado di risolvere la delicata vicenda giudiziaria in cui si erano ritrovati in seguito ad un finanziamento ottenuto dalla Regione che dovevano restituire e con una procedura di vendita dei terreni su cui sorgeva quello che era stato il loro albergo di Lesegno.
G.S., torinese residente a Frabosa Soprana all’epoca dei fatti, il 2011, imputato di truffa ai danni di una coppia di pensionati, avrebbe promesso di poter bloccare l’asta giudiziaria trovando un acquirente per il terreno sottoposto a sequestro e di poter trovare un accordo con la Regione per la restituzione del finanziamento: per svolgere questo compito avrebbe ricevuto dai due circa 80 mila euro nell’arco di due anni, versamenti tracciati tramite bonifici sui suoi conti e con versamenti che riportavano la causale. Ascoltato in aula nel corso dell’ultima udienza prima della discussione, l’uomo ha respinto l’accusa di essersi presentato come avvocato, “mi presentai come esperto di esecuzioni immobiliari; avendo lavorato per molti anni con un notaio ero al corrente delle procedure per gli atti giuridici. Dissi che per le spese legali avrebbero dovuto pagare 30mila euro all’avvocato. A me fecero solo un bonifico. Gli altri versamenti servivano a pagare il contributo unificato”.
A far conoscere G.S. alla coppia, era stato un geometra che, ascoltato in aula, ha dichiarato che l’imputato si era presentato come un avvocato che si appoggiava a due studi legali torinesi. Per l’accusa le dichiarazioni dell’imputato non sono state convincenti, “ha ammesso quello che non poteva negare – ha concluso il pubblico ministero – mentre nega di essersi presentato come avvocato sebbene tutti i testi sostengono di averlo sentito presentarsi come tale”.
Per la truffa, contestata come aggravata dall’entità dell’ingiusto profitto procurato e considerata una precedente condanna per truffa confermata in appello a Genova, l’accusa ha chiesto una condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione senza sospensione condizionale. All’udienza del 14 maggio parlerà la difesa prima della sentenza.

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