La Conferenza sul futuro dell’Europa, dopo un lungo periodo di incertezze, prenderà il via il prossimo 9 maggio, giorno storico e di commemorazione della Dichiarazione Schuman del 1950. Obiettivo della Conferenza è quello di delineare, con la partecipazione attiva dei cittadini europei, le risposte alle grandi sfide che attendono l’Unione, dai cambiamenti climatici, alla salute, dallo sviluppo economico e sociale alla demografia in declino, dall’integrazione politica dei Paesi membri alla solidarietà in tema di migrazioni.
In preparazione della Conferenza, Eurobarometro ha effettuato un sondaggio per capire quanto stesse a cuore, ai cittadini europei, la partecipazione alla Conferenza. I dati sono incoraggianti : il 76% degli europei pensa che la Conferenza avrà un effetto positivo sulla democrazia, considerata principale punto di forza dell’Unione.
Poco più della metà degli europei (51%) vorrebbe partecipare in prima persona alla Conferenza e il 47% auspica un ruolo importante per i giovani. Sei europei su dieci riconoscono che la crisi del Coronavirus li ha indotti a riflettere sul ruolo dell’Unione e, fra gli sviluppi che vorrebbero trovare nel futuro, spiccano in particolare l’equiparabilità del tenore di vita fra gli Stati membri (35%) e una maggiore solidarietà fra questi (30%). Prioritaria anche una politica sanitaria comune (25%) e la comparabilità dei parametri nell’istruzione.