Cuneo – Si è concluso al Tribunale di Cuneo il processo alla banda dei videopoker, che tra il 2014 e il 2016 aveva messo a segno circa quaranta furti tra le province di Cuneo e Torino.
La banda era dedita ai furti di bar, tabaccherie e sale giochi, da cui sottraeva le macchinette dei videopoker. I malviventi agivano utilizzando auto rubate e gasolio sottratto da aziende agricole e di autotrasporti.
Dei nove arrestati nel novembre del 2016 dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo, i sei autori materiali dei colpi avevano patteggiato le loro pene, mentre avevano scelto il rito ordinario i tre imputati A.Q., E.Q. e K.V., accusati di aver aiutato la banda facendo da staffette e fornendo supporto logistico agli altri. Nel corso dell’istruttoria i militari che avevano svolto le indagini hanno raccontato come avevano seguito le auto usate dai ladri e come, grazie ai tabulati telefonici, erano riusciti a seguire i movimenti degli indagati. Proprio grazie a questo sistema, la notte del 7 febbraio del 2016, i Carabinieri rintracciarono A.Q. e E.Q. nei pressi di Santena, dove avevano accompagnato il resto della banda, e poi ancora nella stessa notte, a fare da apripista verso Fossano. Le maglie degli inquirenti si stavano stringendo attorno alla banda, che venne scoperta la sera del 24 febbraio a Passatore. In quell’occasione, dopo aver abbandonato l’auto del colpo, fuggirono in quattro e fu proprio E.Q. a recuperarne tre, mentre il quarto venne arrestato. Su quell’auto, come su altre ritrovate dopo i colpi, i militari avevano rinvenuto vari oggetti da scasso e dei sassi, che in alcune occasioni i ladri avevano lanciato contro i titolari delle attività dopo essere stati scoperti. Per questo era stata contestata l’accusa di rapina. Accanto a due di queste auto rubate si era fotografato K.V., postando poi le foto sui social.
Per tutti e tre gli imputati l’accusa ha chiesto la condanna, accolta dal giudice che ha condannato A.Q. a 3 anni e 8 mesi, E.Q. a 1 anno e 6 mesi e V.K. a 2 anni di reclusione.