Saluzzo – Giovedì 25 marzo alle 11, riaprirà la Casa di pronta accoglienza, con una nuova gestione che vede la collaborazione della Caritas di Saluzzo con l’Associazione Avass, la Comunità Cenacolo e la comunità francescana di San Bernardino, con frate Andrea Nico Grossi a gestire il servizio mensa, che sarà attivo con quello di dormitorio, per venire incontro alle necessità dei più bisognosi. Il vescovo Cristiano Bodo sottolinea: “La Caritas ha come vocazione, attinta proprio dal Vangelo, di dare il cibo, dove riposare, dove poter trovare abiti nuovi e poter curare il proprio corpo. La speranza è che i giovani possano anche loro aggregarsi nelle diverse attività perché il Vangelo sia un Vangelo che si concretizza nelle scelte della vita. Ognuno si senta invitato a dare il proprio aiuto o contributo”. Aggiunge Carlo Rubiolo, direttore Caritas: “La struttura sarà intitolata a monsignor Diego Bona (Vescovo di Saluzzo, prima di monsignor Guerrini) e contemporaneamente ci sarà una piccola cerimonia di intitolazione dello spazio polivalente nel cortile di corso Piemonte 56 ad Anna Maria Olivero Busso, che è stata direttrice della Caritas per 10 anni. Facciamo appello alla generosità dei saluzzesi che vorranno sostenere l’attività della Mensa con la donazione di prodotti alimentari. Saranno particolarmente graditi i prodotti dell’orto”. La Casa potrà ospitare 11 persone, tutti uomini. Negli spazi del cortile esterno sono stati allestiti tre grandi gazebo per ottemperare alle restrizioni anti-Covid.