Fossano – 57 tigli in corso Cristoforo Colombo, che da sessant’anni fanno da sfondo lungo i due controviali saranno abbattuti. Lo ha deciso la giunta di Fossano perché gli alberi creano problemi con le loro fronde ad alcuni residenti e rendono sconnesso con le loro radici il marciapiede e dunque sarebbero un ostacolo alla vita civile ed un problema igienico e di sicurezza per la popolazione. Saranno sostituiti con piante di dimensioni più contenute. Ma la scelta annunciata ha causato l’indignazione delle associazioni ambientaliste della provincia che hanno scritto al sindaco Dario Tallone.
“Gli alberi, – scrivono Domenico Sanino, presidente Pro Natura, Bruno Piacenza, presidente Legambiente, Silvio Galfrè, presidente Lipu e Albino Gosmar, presidente Cuneo Birding – sono esseri viventi che come noi hanno il diritto di vivere e progredire. Per di più sono esseri viventi estremamente utili per l’uomo, perché assorbono l’anidride carbonica principale responsabile dell’effetto serra, riducono la temperatura rendendo più vivibili le nostre città in questa fase di surriscaldamento climatico, hanno un benefico effetto sulla salute umana e ingentiliscono il paesaggio. Per di più, i tigli hanno il grande vantaggio di liberare nell’ambiente un piacevole profumo che annulla i miasmi del traffico cittadino. Abbiamo saputo che i problemi che consiglierebbero l’abbattimento sono essenzialmente due: l’eccessiva vicinanza delle fronde ai condomini con alterazione dell’intonaco delle facciate (!) e sporcizia ed insalubrità, e danni creati ai marciapiedi e ai cordoli dalle loro radici. Innanzitutto vorremmo precisare che le piante con le loro foglie o gli insetti che le abitano non creano sporcizia, essendo prodotti naturali che da milioni di anni svolgono il loro ruolo in natura. Semmai siamo noi che sporchiamo le nostre città (anche Fossano) abbandonando materiali non degradabili. Per quanto riguarda i rami e le fronde che aggettano eccessivamente, è sufficiente provvedere ad una regolare potatura (non capitozzatura) che non danneggia la struttura della pianta, non ne mina la stabilità (alle nostre latitudini, in natura, questa azione ogni anno la fa la neve) e consente a tutti, anche ai residenti, di godere di un ambiente naturale fondamentale e prezioso. C’è poi il problema dei marciapiedi. Per risolverlo non è necessario abbattere i tigli… ma le tecniche di manutenzione di viali alberati nelle città o nei parchi ad alta frequentazione consigliano di tagliare, ad opera di esperti, le radici emergenti senza arrecare danno alle piante, in questo caso di tiglio, che hanno radici fascicolate che si sviluppano in particolare attorno al tronco”.
Per gli ambientalisti non solo vantaggi ambientali ma anche economici per le casse del Comune perché la cura costa molto meno dell’abbattimento e della sostituzione con nuove piante. Per questo chiedono al sindaco di prendere visione dell’analisi di Vta (valutazione della stabilità degli alberi) “che avrete certamente dovuto effettuare prima della delibera di abbattimento”.