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Giovedì 14 novembre 2024

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Disturbo della quiete pubblica, a processo per gli Ex Lavatoi

La denuncia di 36 residenti della zona per gli schiamazzi notturni, le testimonianze in aule e le lamentele di chi vive nella zona

La Guida - Disturbo della quiete pubblica, a processo per gli Ex Lavatoi

Cuneo – Con l’accusa di disturbo della quiete pubblica è approdato nelle aule del tribunale di Cuneo il processo al gestore degli Ex Lavatoi di corso Giovanni XXIII. A denunciare la gestione del locale per i continui schiamazzi notturni sono stati 36 residenti della zona, che già da tempo lamentavano i continui rumori e disturbi creati dai clienti del locale, ma che decisero di sporgere querela a causa dei rumori che si sentirono in occasione della Fiera del Marrone del 2017, nelle notti del 13 e 14 ottobre, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Il disturbo è soprattutto d’estate – ha riferito in aula un residente del Lungogesso – ma la sera del 13 e 14 ottobre il rumore era più forte del solito. La gente ha chiamato la Polizia e c’è stato un confronto tra noi, poi la mattina abbiamo deciso di sporgere querela”.
Un altro teste ha riferito della decisione di denunciare, perché quella notte il rumore era degenerato e avevano dovuto chiamare i vigili. Secondo un residente di via Cacciatori delle Alpi ogni sera era sempre la stessa storia: “Tutte le sere sempre un delirio, non si riesce a dormire, c’è musica ad alto volume fino alle 3 di notte, soprattutto d’estate”. “Ho dovuto spostare la camera da letto – ha raccontato in aula un’altra residente sul Lungogesso -, il rumore è causato più dai clienti che dalla musica. La musica è forte ma dipende anche da come tira il vento. Purtroppo l’intervento dei vigili non è mai stato determinante, perché dopo dieci minuti ricominciano”.
Il processo è stato rinviato al 23 giugno per ascoltare gli altri testi dell’accusa, sul cui numero il giudice ha chiesto alla parte civile, costituita in giudizio, di operare una selezione (sono 36 i querelanti) per contenere i tempi del giudizio. Nella stessa udienza dovrebbe essere sentito anche l’imputato.

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