Cuneo – 34 dirigenti scolatici della provincia di Cuneo scrivono al presidente della Regione Alberto Cirio in merito alla sospensione delle attività didattiche in presenza prevista a partire da lunedì 8 marzo fino al 20 marzo compreso. Al centro della lettera la nota interpretativa del Ministero dell’Istruzione n. 1990 del 5 novembre 2020 nel quale si afferma “Nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste, attenzione dovrà essere posta agli alunni figli di personale sanitario (medici, infermieri, OSS, OSA…), direttamente impegnato nel contenimento della pandemia in termini di cura e assistenza ai malati e del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali, in modo che anche per loro possano essere attivate, anche in ragione dell’età anagrafica, tutte le misure finalizzate alla frequenza della scuola in presenza”. Indicazione, sottolineano i presidi nella comunicazione inviata al Presidente, che, secondo quanto contenuto in una Fab pubblicata dalla Regione Lombardia, “è da intendersi applicabile compatibilmente con le condizioni organizzative dei singoli servizi ed istituti nonché nel rispetto dell’autonomia scolastica”. Per quanto le conosciamo le scuole cuneesi al momento non avrebbero le risorse umane e gli strumenti per gestire entrambe le modalità di didattica (presenza e distanza), se non per numeri limitati. Servirebbe quindi un chiarimento dalla Regione su questo aspetto e che risolva gli equivoci.
“Noi siamo Dirigenti scolastici, siamo funzionari dello Stato – si legge nella lettera -. Qualunque sia la sua decisione noi la rispetteremo e la attueremo con scrupolo, come abbiamo sempre fatto fino ad ora, guidando le nostre scuole attraverso situazioni inedite e difficili. Se ci permettiamo di rivolgerci a lei è per offrirle qualche elemento in più di cui, se vorrà, potrà tenere conto. In questi ultimi giorni sono pervenute alle nostre scuole, in particolare a quelle del primo ciclo, numerose richieste di genitori che, nel caso venga attivata la Dad, chiedono che i propri figli vengano comunque ammessi a frequentare le lezioni in presenza. Fanno riferimento al Dpcm del 2 marzo 2021, ma soprattutto alla nota interpretativa del Ministero dell’Istruzione n°1990 del 5 novembre 2020. Questa nota interpreta e chiarisce, nelle intenzioni dell’estensore, il DPCM 3 novembre 2020, che dà indicazioni sulla possibilità di continuare a svolgere attività in presenza anche durante la Dad, per alunni con disabilità o Bes. Allo stato attuale risulta impossibile stabilire chi abbia diritto a continuare ad usufruire della didattica in presenza, per l’indeterminatezza delle categorie cui si fa riferimento; l’accoglimento di queste richieste apre alla possibilità che l’eventuale sospensione delle attività didattiche in presenza venga praticamente aggirata e vanificata dal ricorso a queste clausole. Da parte dei richiedenti viene fatto riferimento anche alla risposta ad una FAQ pubblicata sul sito della Regione Lombardia: Vi sono deroghe a quanto previsto in tema di sospensione dei servizi educativi e scolastici in presenza nelle c.d. fasce rosse e arancione scuro? Le Ordinanze del Presidente della Regione n. 701/2021 (prorogata dalla Ordinanza n. 706/2021) e n. 705/2021 fanno esplicitamente salva la possibilità di svolgere attività in presenza per alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. A ciò si aggiunge quanto previsto dal Ministero dell’Istruzione con nota n. 1990 del 5 novembre 2020 emessa a seguito del DPCM 3 novembre 2020 ossia che “nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste, attenzione dovrà essere posta agli alunni figli di personale sanitario (medici, infermieri, OSS, OSA…), direttamente impegnato nel contenimento della pandemia in termini di cura e assistenza ai malati e del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali, in modo che anche per loro possano essere attivate, anche in ragione dell’età anagrafica, tutte le misure finalizzate alla frequenza della scuola in presenza.” Tale indicazione è da intendersi applicabile anche in relazione alle predette Ordinanze regionali e ad eventuali futuri analoghi provvedimenti regionali, per quanto attiene sia ai servizi socio-educativi per la prima infanzia che alle scuole, compatibilmente con le condizioni organizzative dei singoli servizi ed istituti nonché nel rispetto dell’autonomia scolastica. E’ molto probabile che le scuole si trovino ad affrontare tali richieste in ordine sparso, senza la coerenza che è dovuta da parte di pubbliche amministrazioni che erogano un servizio essenziale come quello dell’istruzione”.
“Vogliamo anche ricordare che, nel caso le attività in presenza siano effettivamente sospese, gli insegnanti saranno impegnati da lunedì 8 marzo e nei giorni a seguire nello svolgimento del loro lavoro nella modalità Dad, secondo gli orari stabiliti da ogni istituto nel quadro del Regolamento della Didattica Digitale Integrata adottato. Tutte le scuole si sono organizzate per mantenere in presenza gli alunni con disabilità o Bes facendo affidamento sugli insegnanti di sostegno e sugli assistenti all’autonomia; ma la presenza di un numero consistente ed ulteriore di alunni metterebbe senz’altro a rischio lo svolgimento di attività didattiche, se non addirittura i compiti di vigilanza sui minori. La situazione che si prospetta, pertanto, configura problemi gestionali e ricadute sociali che rischiano di essere più gravi di quanto avverrebbe mantenendo aperte le attività in presenza.Siamo consapevoli delle gravi difficoltà in cui si trovano molte famiglie, della loro esigenza di trovare una sistemazione per i bambini ed i ragazzi; crediamo che la Scuola italiana, come ogni altro comparto della società, debba fare tutto ciò che è possibile per ridurre gli effetti devastanti della pandemia, particolarmente sulle giovani generazioni. Sappiamo anche che la Dad, strumento prezioso e necessario in questo frangente, non può essere paragonata alla didattica in presenza e che l’isolamento sta producendo effetti negativi, sia sul piano cognitivo che su quello esistenziale, dei bambini e dei ragazzi, in specie i più deboli.
In forza di queste considerazioni, Le chiediamo, nell’esercizio delle Sue funzioni, di tenere conto della possibilità di non sospendere la didattica in presenza, almeno nelle scuole del 1° ciclo. Ci permettiamo di farLe presenti queste nostre considerazioni: le scuole non sono focolai: generalmente i contagi avvengono all’esterno dell’ambiente scolastico ed è dall’esterno che vengono portati nelle aule; quando si verificano casi Covid scattano immediatamente le procedure di garanzia che abbiamo ormai collaudato e che si sono dimostrate efficaci; fuori dalle scuole non c’è alcuna garanzia che i giovani osservino con scrupolo le stesse regole (DPI, distanziamento, controllo degli adulti) che vengono fatte rispettare nell’ambiente scolastico; le scuole del primo ciclo hanno bacini di utenza corrispondenti allo stesso territorio in cui si trovano; la frequenza non dà adito a flussi di mobilità forieri di nuovi contagi; le conseguenze sociali, ed anche economiche, di una nuova sospensione dell’attività scolastica per le famiglie del nostro territorio, potrebbero avere effetti disastrosi ed andare ad aggravare una situazione già pesantissima. Nel caso in cui Lei voglia muoversi in questa direzione e decidere di confermare le attività in presenza, almeno per il primo ciclo, sappia che le scuole sono pronte: ci facciamo garanti dell’impegno e del senso di responsabilità di tutto il personale scolastico, tutti faranno la loro parte, noi per primi”.
A firmare la lettera inviata al Presidente Cirio sono Maria Angela Aimone (IC Sanfront Paesana), Bianca Maria Anigello (IC Borgo San Giuseppe), Serena Balatresi (Ic Paglieri e IC Federico Sacco – Fossano), Paola Banchio (IC Cuneo Oltrestura), Cristina Bersani (IC Cervasca), Vilma Margherita Bertola (Ic Giolitti Dronero), Olga Bertolino (A. Vassallo Boves), Simonetta Bogliotti (Ic Cavallermaggiore), Susj Brotto (Ic Sommariva Perno), Emanuela Bussi (IC Santorre di Santarosa – Savigliano), Daniela Calandri (Ic Morozzo), Claudia Camagna (Ic Bra), Raffaella Curetti (IC Riberi Caraglio), Davide Antonio Martini (Ic Carducci Busca), Piermario Demichelis (IC Montà), Danilo Eandi (IC Giovanni Arpino – Sommariva del Bosco), Davide lavatore (IC Barge), Maria Paola Longo (IC Oderda Perotti. Carrù), Raffaella Mandaradoni (IC Alba), Paola Maniotti (Revello), Giannino Marzola (IC B. Muzzone – Racconigi), Luciana Ortu (IC Grandi Borgo San Dalmazzo), Livia Pedretti (IC Bertero Santa Vittoria d’Alba), Donatella Platano (IC Viale Angeli – Cuneo), Mila Rinaudo (Reggente IC Bernezzo), Paolo Romeo (IC Via Sobrero Cuneo), Rosanna Blandi (IC Chiusa di Pesio – Peveragno), Elena Sardo (IC Einaudi Dogliani), Lorella Sartirano (IC Benevagienna), Ada Zamboni (IC Villanova Mondovì), Aurora Zitano (IC Cuneo Corso Soleri), Leda Zocchi (IC Saluzzo), Alessia Zunino (IC San Michele Mondovì)