Cuneo – Ventiquattro associazioni piemontesi della società civile (Acli, Aipec, Arci, Auser, Azione Cattolica Piemonte e Vda, Comunità Papa Giovanni XXIII, Gruppo Abele, Libera Piemonte, Movimento dei Focolarini, Salesiani Piemonte, Sermig, San Vincenzo e altre) chiedono alla Regione Piemonte che non venga abrogata la legge 9 del 2016 che sta combattendo con successo la dipendenza dal gioco d’azzardo.
“La legge – dicono le associazioni – è stata un traguardo di civiltà che ha posto il Piemonte all’avanguardia nell’attenzione alle persone e alle famiglie più fragili e ne ha fatto un esempio per le altre Regioni”. In soli tre anni (2016-2019) i pazienti in carico ai Servizi sanitari sono diminuiti del 20% e i giocatori a rischio sono divenuti la metà di quelli del resto d’Italia. Nello stesso tempo, l’incremento del gioco online è stato inferiore a quello registrato nelle altre Regioni.
Ora il consiglio regionale sta concludendo l’iter che dovrebbe portare all’abrogazione di tale legge; viene anche proposto il dimezzamento delle distanze dai luoghi sensibili e che non vengano più considerati tali le banche, i punti bancomat e i luoghi di aggregazione sociale.
Le associazioni fanno appello al presidente Alberto Cirio e all’assemblea regionale, chiedendo che si cerchino soluzioni virtuose in linea con la libera iniziativa privata (articolo 41 della Costituzione italiana), che garantiscano sicurezza, libertà e dignità umana. Chi intende firmare la petizione può accedere al link: