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Venerdì 22 novembre 2024

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Legge Stazzema contro la propaganda fascista: ultime settimane per firmare

Da Monviso in Movimento un invito a tutti i cittadini a partecipare per fare in modo che la proposta di legge arrivi in Parlamento

La Guida - Legge Stazzema contro la propaganda fascista: ultime settimane per firmare

Cuneo – Il 31 marzo prossimo scadrà il termine per la raccolta di firme per presentare la legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista, nota come legge Stazzema. Il progetto è partito proprio dal comune della Versilia, segnato da una delle più tragiche stragi di civili messe in atto dai militari tedeschi, avvenuta nell’agosto del 1944 con 560 vittime.

“I cittadini della Provincia di Cuneo – dice Alberto Valmaggia, presidente di Monviso in Movimento – non possono non fare propri i principi e le finalità della proposta di legge. Il nostro territorio è insignito della medaglia d’oro al merito civile in quanto con eroico coraggio, indomito spirito patriottico e altissima dignità morale, partecipava alla guerra di liberazione, esponendosi alle ritorsioni delle truppe nazifasciste ed offrendo numerosi esempi di generoso spirito di solidarietà umana”.

“Invito gli amministratori comunali della Provincia a favorire la più ampia partecipazione popolare alla raccolta firme – continua Jacopo Giamello, referente della rete civica di Monviso in Movimento – come già è stato fatto in diversi Comuni, in cui sono anche stati presentati ordini del giorno approvati a larga maggioranza dai Consigli comunali per condividere gli scopi della legge e favorirne la conoscenza tra la popolazione”.

“Purtroppo, da anni, si assiste impassibili al proliferare dell’esposizione, anche via social, di simboli che richiamano fascismo e nazismo – conclude Maria Perla Pirra, referente culturale di Monviso in Movimento – e le ultime minacce alla senatrice a vita Liliana Segre ne sono un triste esempio. La proposta di legge Stazzema configura pene certe per chi fa propaganda nazifascista, in particolare con modalità che sono ora impunite”.

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