Sembrerebbe naturale che Prodotto interno lordo (PIL), che misura la variabile di crescita economica, e l’occupazione si muovano all’incirca con lo stesso ritmo: con la variazione del Pil dovrebbe variare nella stessa direzione e in misura equivalente anche l’occupazione.
Non è quello che è successo nel 2020 in Germania, Francia e Italia.
In Germania con il Pil in discesa (-5,5%) l’occupazione è salita dello 0,24%; in Francia e in Italia il Pil è crollato in entrambi i casi attorno al 9,1%, mentre l’occupazione in Francia diminuiva dell’1,03% ma in Italia dell’1,65%, poco sopra le media UE dell’1,53%.
Sono numeri che il nuovo governo, con i suoi numerosi ministri tecnici, dovrà studiare attentamente per capire il “caso Italia” nell’Unione Europea. E prendere le decisioni del caso.

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