Casteldelfino – “In quest’anno abbiamo dovuto inventarci un po’ di tutto, fino ad adesso non avevamo riferimenti in materia”. Nelle parole del sindaco Alberto Anello si ritrovano le difficoltà di tanti piccoli comuni di tutta Italia che un anno fa si sono trovati improvvisamente a dover gestire un’emergenza sanitaria. “Le prime chiusure avevano spaventato molti, ma per fortuna, seppur impossibilitati a spostarci, noi siamo serviti dai negozi e abbiamo un medico tutte le settimane – spiega Anello -. Poi con l’apertura nei mesi estivi siamo riusciti a vivere l’estate in modo quasi naturale. Tenendo conto di tutte le prescrizioni, come Comune abbiamo cercato di reinventarci e lavorare per offrire ai residenti e ai tanti turisti delle attività per promuovere il nostro territorio in modo nuovo. Fino ad ottobre ho visto numeri importanti, il problema vero si è verificato quando sono tornati gli stop tra regioni e poi tra i comuni, da quel momento tutto è cambiato. Siamo un territorio che vive anche di seconde case e questi impedimenti a spostarsi hanno pesato fortemente sull’economia del territorio”.
Da quel momento le difficoltà si sono fatte ancora più forti e le ricadute economiche pesanti. “Abbiamo avviato una campagna per sostenere le situazioni di povertà, ma le attività sono ancora in difficoltà e hanno bisogno di certezze per potersi organizzare in tempo per tornare a lavorare bene. Forse non c’è stata la volontà di capire che in montagna e nei piccoli centri il discorso della densità è meno impattante di quella delle città, abbiamo grandi spazi e il distanziamento è normale”.
Come sarà il futuro? “Ne usciremo solo se si saprà guardare alla montagna in modo diverso, avendo chiari i suoi problemi e le sue peculiarità. Sarebbe bello riuscire a pianificare serenamente il futuro e io sto già pensando alla stagione estiva, ma serve maggiore pianificazione nelle decisioni perché ci sono attività e manifestazioni da programmare che richiedono tempo e organizzazione”.