Brossasco -Il sindaco Paolo Amorisco racconta come il paese ha reagito all’emergenza sanitaria e quali sono le conseguenze più pesanti sul territorio. “All’inizio c’è stata molta difficoltà a rendersi conto del problema, perché le precedenti esperienze di epidemia ci erano sembrate sempre molto lontane da noi – spiega -. Poi con il primo caso la gente ha preso coscienza. Fortunatamente abbiamo la fortuna di essere forniti di negozi e medico, quindi anche nelle settimane in cui vigeva il divieto si spostarsi siamo riusciti a garantire tutti i servizi, portandoli a domicilio anche a chi non poteva muoversi da casa”.
Le famiglie come hanno reagito, ci sono state delle particolari criticità? “Grazie ad alcuni fondi abbiamo erogando un piccolo sostegno economico ai ragazzi costretti in casa dalla didattica digitale, un modo per essere vicini alle famiglie”.
Indubbiamente i comparti più colpiti sono stati quelli della somministrazione e della ristorazione, ma ad essere frenato è stato anche il settore del mercato immobiliare. “Questo ha portato inevitabilmente a un rallentamento negli investimenti sull’arredamento, non dobbiamo infatti dimenticare che Brossasco è la capitale del legno e in questi momenti di difficoltà chi pensava a cambiare i mobili ha posticipato o si è rivolto verso prodotti di minore qualità” continua Amorisco.
Cosa ci ha insegnato quest’anno? “Quello che è emerso chiaramente in questo periodo è che si può vivere e lavorare in montagna, penso che per il futuro si debba pensare a valorizzare di più i nostri paesi fornendoli di servizi e connessioni adeguate e incentivando la gente a rimanere per sviluppare l’economia e garantire la tenuta del territorio”.
Servizio completo su La Guida di giovedì 25 febbraio 2021