Cuneo – Era stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver preso dei mattoni dal muro che separava la sua proprietà da quella del vicino, con cui era in lite da anni, e di averli lanciati contro la cabina del trattore su cui quello si trovava, causandogli delle ferite alla testa con le schegge di vetro rimbalzate dentro l’abitacolo. Sui fatti accaduti a Passatore il 4 febbraio 2019 aveva riferito L. T., parte offesa in giudizio: “Facevo manovra nel cortile col trattore su cui era montata la benna e ho visto B. B. sollevarsi sopra il muro e lanciarmi i mattoni”. Le dichiarazioni dell’uomo sono state confermate dagli agenti di Polizia intervenuti sul luogo e che hanno visto i mattoni del muro all’interno del trattore con i vetri infranti. Una dinamica che però secondo l’imputato avrebbe avuto un’altra spiegazione: “Facendo manovra con la benna ha urtato il muro divisorio, io ero lì con un amico perché dovevamo spiumare delle anatre e sono stato ferito alla testa dai mattoni caduti nel mio cortile. Da solo non avrei potuto fare niente perché soffro di tunnel carpale alle mani”. Secondo la tesi difensiva quindi nel manovrare la benna L. T. avrebbe urtato il muro e alcuni mattoni sarebbero caduti dal vicino ferendolo alla testa, mentre altri sarebbero schizzati indietro contro l’abitacolo del trattore. Una tesi confermata dall’amico che era quel giorno in cortile con B. B. e che è stato ascoltato all’ultima udienza. Secondo l’accusa, forse il gesto dell’imputato è stata una reazione, “ma qui non si tratta di fare pari e patta, non si può parlare neanche di legittima difesa e il gesto non è comunque giustificabile”, e per questo ha chiesto la condanna a sette mesi di reclusione. Alla richiesta di condanna si è associata la parte civile che ha anche chiesto un risarcimento di 13.000 euro per le ferite alla testa e 6.000 euro per i danni al trattore. La tesi difensiva dell’urto casuale della benna che ha colpito entrambi gli uomini è stata accolta dal giudice, che ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto.