Se c’è una parola che ricorre sempre più di frequente in questi tempi di difficoltà economiche è “investimento”. È la leva per uscire dalla recessione e per produrre futuro. Vale per le persone, in particolare per la formazione e la ricerca,ma l’investimento ha bisogno di essere supportato da risorse ingenti.
Come quelle che si muovono a livello mondiale tra l’Unione Europea e il resto del mondo e viceversa. Nel 2019 gli investimenti in provenienza dall’UE verso il resto del mondo sono aumentati del 3,8% e del 3,4% in senso inverso, con un forte coinvolgimento degli Stati Uniti e del Regno Unito, seguiti dalla Svizzera. Gli investimenti in provenienza dall’UE si sono aggirati attorno a 9000 miliardi di euro, verso l’UE circa 7000 miliardi. Numeri che aiutano a spiegare ai sovranisti che le frontiere non esistono più come vorrebbero ancora.