Cuneo – 25 febbraio 2020, bambini e ragazzi sono a casa da scuola, gli ospedali in allarme, il coronavirus inizia a fare paura. Un anno fa come oggi la situazione sanitaria, “legata a episodi simil-influenzali conosciuti come coronavirus o Covid-19”, fa scattare misure straordinarie anche per gli uffici pubblici dai Comuni alla Questura: ingressi contingentati, apertura finestre ogni 15 minuti, dispenser gel, distanze, guanti e mascherine.
Oltre alla scuola slittano anche le manifestazioni, si rimanda la storica Fiera nazionale della meccanizzazione agricola di Savigliano, in programma dal 12 al 15 marzo, viene posticipata di un mese, dal 16 al 19 aprile.
A Cuneo la Caritas diocesana apporta delle modifiche ai suoi servizi, il più evidente è la mensa dei poveri di via Massimo D’Azeglio: si tiene aperta ma il pasto verrà distribuito in un sacchetto da asporto.
Mentre tutto è chiuso i primi a trovare alternative sono insegnanti e studenti del Conservatorio Ghedini di Cuneo che decidono rapidamente di fare lezioni musicali via Whatsapp: inviano ai docenti un videomessaggio eseguendo i brani che devono essere ascoltati a lezione.
L’altra categoria che si adatta per prima a trovare soluzioni sono i truffatori. A lanciare l’allarme è la Questura: con la scusa del “coronavirus” e dei provvedimenti restrittivi, ci sono stati casi di persone che contattano telefonicamente per prendere appuntamento: “Stiamo venendo a casa sua per farle il tampone”…