Marmora – Giorgio Reviglio, sindaco di Marmora, non usa giri di parole per illustrare la situazione in cui si trovano le tante attività economiche che in Valle Maira vivono di turismo. ” Dal punto di vista economico quest’anno è stato un disastro totale – dice -. La scorsa primavera i nostri alberghi erano quasi tutti pieni, era l’inizio della stagione con i primi turisti stranieri in arrivo, in una notte c’è stato il fuggi-fuggi. Quest’estate fortunatamente c’è stata un po’ di ripresa, mascherata però, perché è vero che la montagna ha avuto una riscoperta, ma era il popolo del pic-nic, un tipo di turismo senza ricadute sul territorio. Gli alberghi hanno lavorato, ma sicuramente non hanno potuto recuperare in quei due mesi quanto avevano perso prima e neanche quanto perso dopo perché da ottobre sono di nuovi rimasti chiusi. Una nazione non si può riprendere se è continuamente turbata da notizie di possibili chiusure o aperture poi smentite all’ultimo, le aziende hanno bisogno di organizzarsi, assumere personale, acquistare forniture”.
Minore è stata la ricaduta sui residenti. “La mancanza di servizi come negozi e farmacie da noi è cronica, abbiamo anche avuto dei volontari che si occupavano delle consegne a domicilio quindi non ci sono stati grossi problemi – continua il primo cittadino -. Anche le famiglie, a parte il cambio nell’organizzazione interna tra lavoro e gestione famiglia, non ne hanno particolarmente risentito, almeno dal punto di vista economico, lo dimostra il fatto che abbiamo restituito quasi tutti i soldi che ci erano stati dati per i buoni alimentari perché non c’è stata richiesta. Per le nostre attività produttive però serve di più, abbiamo bisogno di un intervento deciso dello Stato. Senza tanta burocrazia che ci ammazza, i nostri esercizi devono poter lavorare e poi ci riprendiamo”.